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PESARO - Nel parcheggio San Decenzio ci sono tre campetti di basket. Manca solo il voto della giunta, atteso per questa mattina, ma ormai si può dire che è ufficiale: i tre campi si chiameranno Ago, Max e Paolini. L’allenatore Roberto Piferi, che per primo ha lanciato la proposta dell’intitolazione di un luogo o evento sportivo della città agli indimenticati educatori di pallacanestro giovanile Augusto Baldini e Massimiliano Sartini, ha vinto la partita. E con lui l’hanno vinta i tanti pesaresi allenati nel loro percorso cestistico da Ago e Max, ma anche le tante persone che li hanno apprezzati per quello che hanno dato alla crescita del basket a Pesaro.
L’idea è stata raccolta e in brevissimo tempo, messa nero su bianco, dall’assessore Enzo Belloni, amico e collega allenatore di basket per tanti anni di Max e Ago. E ha deciso di intitolare il terzo campetto ad un altro allenatore storico di Pesaro, Carisio Paolini.
«Ho protocollato e sottoposto la proposta al sindaco, che l’ha firmata con grande piacere - racconta Belloni - ho contattato i familiari di Max, Ago e Carisio. Un’altra idea che stiamo sviluppando è quella di realizzare un disegno stilizzato che li riguardi, al centro di ogni playground.
Nella proposta, firmata da Belloni, viene presentata la richiesta per l’intitolazione dei campetti a «tre protagonisti del basket giovanile pesarese, che hanno svolto un impagabile servizio per l’attività giovanile, per la crescita sociale, educativa e formativa dei giovani, tanti di loro oggi uomini veri anche grazie all’insegnamento della pallacanestro». Il documento dedica un passaggio ad ognuno dei tre allenatori.
Max: «Fondatore della Stella Maris, uomo di grande fede, morto nell’agosto 2011, dopo aver lottato contro un male incurabile. Allenatore e dirigente ricordato ancora con grande ammirazione e nostalgia, ragazzo e uomo dalle qualità umane eccelse, ha allenato e cresciuto per anni centinaia di giovani, educandoli allo sport e alla vita, essendo anche un dirigente conosciuto e stimato».
Ago: «Ragazzo che ha saputo reagire al dramma di un incidente che lo ha costretto in carrozzina e con la sua caparbietà e l’aiuto degli amici ha contribuito a rivitalizzare il quartiere di Villa San Martino degli anni ‘80 e 90’, dove ha fondato nel campo parrocchiale una squadra di basket che per anni si è fatta onore nelle categorie giovanili e senior, e anche dalla sua capacitò tecnica sono nati giocatori di altissimo livello che si sono resi protagonisti nel basket italiano ed europeo».
Carisio Paolini: «Mitico allenatore di generazioni di ragazzi della Vl, capostipite di generazioni di allenatori pesaresi di altissimo livello, è cresciuto insieme al basket di Pesaro, forgiando tantissimi uomini, alcuni dei quali hanno calcato anche i parquet del basket professionistico italiano ed internazionale, sia come giocatori che come allenatori».
La proposta di intitolazione si conclude così: «Questi nostri amici rappresentano in pieno tutti coloro che tramite il basket e lo sport in genere hanno contribuito a crescere in maniera sana generazioni di giovani, ora uomini e anche chi, ed è la stragrande maggioranza, non ha fatto dello sport la propria professione, ha beneficiato di vantaggi della socializzazioni che deriva dai legami di amicizia e dallo stare in gruppo. La città di Pesaro è cresciuta come capitale dello sport ed un luogo dove crescere bene i propri figli anche grazie al lavoro di questi amici e di tutti i maestri dello sport pesarese, insieme ai quali i nostri giovani hanno imparato a competere in maniera sana e con la consapevolezza che ci si può divertire senza dover per forza vincere. Chi è cresciuto nello sport sano può così fronteggiare meglio le delusioni che ogni tanto la vita presenta a tutti noi».
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