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MONDOLFO - Sparisce la borsetta con 100 mila euro, il giudice lo condanna a un maxi risarcimento. Due storie concatenate che hanno portato un 50enne di Mondolfo a processo per due reati diversi, ma strettamente correlati: appropriazione indebita e truffa.
Bisogna riavvolgere il nastro al 2019 quando una 50enne di origini campane, ma residente da tempo nelle Marche, ha il sospetto che il marito la tradisca. Così quando se n’è andata via di casa, ha chiesto aiuto al 50enne di Mondolfo che la ha indirizzata verso un’agenzia investigativa. Lui si è fatto consegnare 30mila euro proponendosi come tramite tra lei e l’agenzia. Ma stando alle fatture l’uomo avrebbe consegnato 24 mila euro, trattenendo il resto. Motivo per cui è a processo per truffa per aver raggirato la 50enne. Ma qui si incardina la seconda storia.
La donna nel frattempo gli ha mostrato anche il suo tesoro: circa 100mila euro che custodisce nel suo beauty case.
«Dov’è? Ridammi i miei soldi». Ma lui ha tergiversato. E lei lo ha denunciato. Quando le forze dell’ordine hanno perquisito la casa del mondolfese, il bauletto è rotto e soprattutto vuoto. Lui dice di averlo rinvenuto così, senza un euro all’interno. Ma insieme all’anziana madre, è finito a processo per appropriazione indebita. Ieri la discussione davanti al giudice monocratico a Pesaro. Il pubblico ministero ha chiesto 1 anno e 6 mesi e 800 euro di multa. Il giudice, dopo una breve camera di consiglio, lo ha condannato a 1 anno di reclusione e 400 euro di multa.
La donna si era costituita parte civile tramite l’avvocatessa Mary Basconi che ha chiesto il risarcimento della somma. E il giudice ha ordinato la liquidazione di 75 mila euro senza rimandare tutto a un’udienza civile. «E’ stata una sentenza esemplare – commenta Basconi – siamo molto soddisfatti. Il risarcimento dimostra come sia stata riconosciuta la veridicità del fatto». Assolta la madre per insufficienza di prove. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico