Serra di marijuana nel sottoscala scoperta dai carabinieri: arrestato un ragazzo che percepisce la disoccupazione

La serra casalinga trovata dai carabinieri
GRADARA  - La serra per coltivare marijuana nel sottoscala dell’appartamento, 27enne arrestato. Ma l’avvocato contesta il peso della droga e chiede una perizia...

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GRADARA  - La serra per coltivare marijuana nel sottoscala dell’appartamento, 27enne arrestato. Ma l’avvocato contesta il peso della droga e chiede una perizia sul principio attivo. Nel pomeriggio di lunedì i carabinieri della Stazione di Saludecio hanno arrestato, per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti D.P.Y., 27 anni, originario di Misano Adriatico, domiciliato a Gradara. 

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L’uomo, che percepisce una indennità di disoccupazione dopo aver effettuato dei lavori stagionali, era stato attenzionato dai carabinieri di Saludecio dopo essere stato notato in compagnia di noti assuntori del luogo. Motivo per cui i militari hanno effettuato mirati servizi di osservazione che nel pomeriggio di lunedì hanno portato i carabinieri a perquisire la sua abitazione di Gradara. Una volta dentro hanno trovato nel sottoscala una piccola serra artigianale. Luce artificiale, temperatura e microclima ideale per le piante e la loro crescita. All’interno del piccolo capanno, sono state rinvenute 5 piante di marijuana nonché, all’interno dell’appartamento, i primi “raccolti” ed un bilancino di precisione. Si parla di circa 500 grammi di stupefacente sequestrato che il coltivatore a domicilio, secondo l’accusa, aveva predisposto per la cessione a terzi. Dunque è stato arrestato con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti e spaccio. 
Trattenuto ai domiciliari, ieri mattina c’è stata la direttissima davanti all’Autorità Giudiziaria Pesarese. Il giovane, difeso dall’avvocato Michele Mariella, ha risposto alle domande del pubblico Ministero Cerioni. «Abbiamo sollevato una contestazione perché – spiega l’avvocato Mariella – perché nel peso della marijuana è stata contata tutta la pianta con il fusto e la terra. Abbiamo quindi chiesto il giudizio con rito abbreviato condizionato a una perizia tossicologica, incaricando un tecnico che possa stabilire il vero principio attivo della droga sequestrata». 



«La nostra tesi è quella della coltivazione per uso domestico personale senza finalità di spaccio. Lo stesso ragazzo ha spiegato che i diversi barattoli rinvenuti, che secondo l’accusa sono suddivisioni in dosi, rappresentano invece una tecnica di conservazione perché la marijuana in recipienti troppo grandi tende ad ammuffire. Vedremo in base ai risultati della perizia. La nostra idea è che possa trattarsi di un comma 5, ovvero un fatto di lieve entità». Il ragazzo è incensurato.

 

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Corriere Adriatico