«Guardate il porno femminista». Scoppia la bufera sul consiglio comunale sugli stereotipi di genere con gli studenti collegati

L'aula del consiglio comunale
FANO Si discute di pornografia durante il consiglio comunale online sugli stereotipi di genere e l’associazione fanese Bene Comune insorge contro le affermazioni di una...

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FANO Si discute di pornografia durante il consiglio comunale online sugli stereotipi di genere e l’associazione fanese Bene Comune insorge contro le affermazioni di una relatrice. Anche l’operato dell’amministrazione fanese è stato contestato per lo stesso motivo: in quel momento, specifica Bene Comune, seguivano il dibattito studenti di classi quarte e quinte superiori, un pubblico con potenziale presenza di minorenni. «Sono amareggiata e delusa, il mio intervento è stato snaturato e decontestualizzato», afferma la relatrice Eleonora Casalini riguardo alle affermazioni criticate da Bene Comune. 

 

 

La vicenda è dunque da collegare alla seduta online del 25 novembre scorso, organizzata in concomitanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Che cosa è successo? Dopo quasi tre ore di dibattito, la relatrice ha risposto alla domanda rivoltale da una classe di studenti, stigmatizzando la distorsione prodotta dalla cosiddetta «pornografia mainstream» sia della figura femminile sia del rapporto uomo-donna. «Dopo avere giustamente criticato la pornografia che va per la maggiore», ha scritto Bene Comune, la relatrice ha detto: «Quello che posso dirvi o che posso consigliarvi è, magari, di iniziare a informarvi e a guardare alla sessualità attraverso quello che viene chiamato post porno o porno femminista». Per l’associazione un messaggio «inequivocabile» e «ancor più insidioso, perché veicolato in un evento organizzato dalla pubblica amministrazione e confuso fra tanti altri contenuti condivisibili e positivi». Si chiede un futuro evento che corregga il tiro: «Chi ha la responsabilità politica di quanto accaduto, faccia le dovute riflessioni». 

La critica di Bene Comune investe l’assessora alle Pari opportunità, Sara Cucchiarini, e la presidente consiliare Carla Cecchetelli, entrambe presenti alla seduta a distanza e rimproverate di essere «rimaste impassibili», che secondo l’associazione fanese entrano «in rotta di collisione non solo con la legislazione vigente, ma anche con decenni di progetti e programmi intesi a realizzare La città dei bambini e delle bambine». L’intervento dell’associazione fanese specifica che già durante le civiche assise il consigliere Giuliani dei 5 Stelle aveva comunicato il suo disappunto su una chat, uno spazio di dialogo, «invece l’assessora si è preoccupata di neutralizzare il dissenso». 



«Ci sono state quattro ore di confronto – ha detto Casalini – ricche di dati e spunti di riflessione su come abbattere la violenza contro le donne e gli stereotipi di genere, ma l’associazione Bene Comune si è soffermata su una parte incidentale, quando ho risposto a una domanda senza peraltro erigermi a detentrice di verità. Nessun suggerimento, ma la risposta a una domanda su una questione che ritengo importante per i giovani. Sono amareggiata e dispiaciuta anche perché l’intervento dell’associazione fanese non rende merito al lavoro e alla professionalità con cui Cucchiarini e Cecchetelli hanno creato un’occasione di confronto che ha permesso agli studenti di esprimere dubbi e opinioni». 

 

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Corriere Adriatico