Piove dentro la palestra Dini Salvalai, il dirigente: «Il Comune sapeva, ignorate le richieste alternative»

Piove dentro la Dini Salvalai
FANO D’ora in avanti sono costretti a scrutare il cielo con molta apprensione i dirigenti e gli atleti dell’Adriatica Volley che fanno riferimento alla palestra Dini...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FANO D’ora in avanti sono costretti a scrutare il cielo con molta apprensione i dirigenti e gli atleti dell’Adriatica Volley che fanno riferimento alla palestra Dini Salvalai per riuscire a salvare il campionato di serie C maschile, visto che la struttura, non poco malridotta, è soggetta a infiltrazioni d’acqua ogni volta che piove. Sabato scorso è accaduto ciò che si temeva: è bastata una leggera pioggia per rendere permeabile il tetto e bagnare il pavimento dove avrebbe dovuto tenersi la partita contro il Bottega, rendendo inagibile la superficie di gioco. L’amministrazione comunale sapeva: doveva e poteva trovare un’alternativa.

 

 

Per fortuna i buoni rapporti trattenuti con l’Apav di Lucrezia hanno consentito all’Adriatica di disputare l’incontro nella palestra di tale località, altrimenti avrebbe avuto la partita persa a tavolino. Alla fine è andata bene, perché il risultato si è mostrato favorevole per gli “ospiti” di casa per 3 a 1. Ma, dato che andiamo incontro alla brutta stagione, ci si chiede: cosa accadrà in futuro? «Che la funzionalità della palestra Dini Salvalai fosse precaria - ha sottolineato il dirigente di squadra Marco Luzi – lo avevamo segnalato all’Amministrazione Comunale già da tempo e avevamo pregato l’assessore allo Sport Barbara Brunori di trovarci una struttura alternativa a quella di Sant’Orso, dato che sapevamo benissimo che quando piove sarebbe entrata l’acqua, cosa che si è verificata puntualmente sabato scorso. Per Fortuna in quello stesso giorno i ragazzi dell’Apav giocavano fuori casa, quindi la loro palestra ci è stata resa disponibile. Purtroppo alla nostra richiesta di poter trasferirci in caso di infiltrazioni alla Dini Salvalai, nella palestra di Bellocchi o in quella di Cuccurano, non ci è stata data alcuna risposta». Certo deve aver influito a infierire sul tetto dell’impianto di Sant’Orso la bomba d’acqua che si è verificata nei giorni accompagnata da un forte vento, seguita nei giorni successivi da scrosci di pioggia che devono aver peggiorato la situazione. Si ha comunque l’impressione che l’Amministrazione Comunale non abbia tanta voglia di mettere le mani sulla palestra, i cui lavori richiederebbero un investimento non da poco. 

L’impianto, che comprende anche la piscina, è vecchio e per tutto l’immobile servirebbe un intervento di manutenzione straordinaria che, come abbiamo detto, richiederebbe molti soldi. Il prossimo anno dovrebbe essere inaugurata la nuova piscina nei pressi dell’aeroporto e sembra che la Provincia, che a cui la Dini Salvalai appartiene, non abbia alcuna intenzione di intervenire. Ai dirigenti dell’Adriatica non resta altro che tornare alla carica: incontrare, magari oggi stesso, l’assessore allo Sport e cercare di ottenere una palestra in cui portare a termine il campionato.



La squadra è una delle storiche della città, fondata dal mitico don Gabriele Bellacchi, ora conta oltre 200 associati. Poiché non esiste un impianto che possa ospitare tutti gli incontri le atlete giocano al palazzetto, gli atleti sono stati dirottati alla Dini Salvalai, mentre le partite minori si svolgono in altre palestre. Ma il problema della Dini Salvalai non è unico, molti altri impianti sportivi fanesi si trovano in difficoltà. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico