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CAGLI - Volevano scaldarsi per combattere il freddo del weekend ma la stufa al cherosene ha giocato un brutto scherzo. Una coppia residente in pieno centro storico a Cagli è stata vittima di un pericoloso incidente mentre ieri mattina, verso le 10.30, stava per alimentare una stufetta.
La coppia, entrambi di 56 anni e di origini siciliane ma da tempo residenti a Cagli in Corso XX settembre, stava versando il liquido nella stufetta quando improvvisamente, per cause non del tutto chiare, questo ha preso fuoco creando un principio di incendio.
Per cercare di rimediare e allontanare il prima possibile il liquido infiammabile da loro lo hanno versato all’esterno del loro appartamento, sul pianerottolo del primo piano.
Messi in salvo marito e moglie i vigili del fuoco, intervenuti con tre mezzi, hanno del tutto spento l’incendio e messo in sicurezza l’appartamento che, di fatto, non ha subito particolari danni strutturali a parte alcune pareti annerite e ciò che è rimasto sulla soglia. Tuttavia, il cattivo odore e il fumo rimasto ad impregnare l’aria lo ha reso inagibile. Gli stessi pompieri hanno chiamato anche il personale del 118 per i controlli e la coppia è stata portata al Pronto soccorso di Cagli per accertamenti. L’uomo è stato anche medicato ad una mano probabilmente ferita mentre stava effettuando l’operazione di ricarica del liquido o mentre stava per liberarsene ma entrambi sono in buone condizioni. Per lui 20 giorni di prognosi, per la moglie 10. I coniugi, hanno passato la notte nell’abitazione di loro figlia anche lei residente a Cagli.
Nel frattempo la squadra di vigili del fuoco dopo questo intervento è stata occupata anche a liberare alcune strade della zona da piante e rami finiti in strada per il maltempo. Una decina di interventi di questo tipo sono stati effettuati anche dai vigili del fuoco di Pesaro in particolare nella zona di Fiorenzuola di Focara dove le raffiche di vento sono piuttosto forti. Altri interventi per rami in strada in altre aree del Pesarese ma di ben poco conto soprattutto se paragonati a quanto accaduto nell’anconetano.
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Corriere Adriatico