ACQUALAGNA - Cervelli in fuga. La storia di Vanessa Rosetti, farmacista, insegna. Ad inizio estate, parte dalla provincia di Pesaro Urbino per la Westfalia, lascia la sua...
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Ha fatto lavori impegnativi, di quelli che richiedono di sacrificare serate e fine settimana. Per anni ha fatto la cameriera. «Ero convinta che una volta laureata le preoccupazioni fossero finite ma mi ero sbagliata». Dopo undici mesi passati a distribuire curriculum, la chiamano per un tirocinio pagato 400 euro al mese e di una durata di sei. «Come se le 900 ore di quelle prelaurea non bastassero». Dopo 4 mesi, se ne va, licenziata ma con una lettera di buona uscita. La chiamano allora da una nota azienda farmaceutica. Vede del rosa nel suo futuro. «Supero i 5 colloqui con cinque interlocutori differenti e, alla fine, il rifiuto. Mi dicono che sono la migliore candidata, tuttavia non sono vestita in maniera consona». Vanessa non s’interroga nemmeno se è per colpa di quel delicato anellino al naso, dei grandi anelli ai lobi, degli anfibi neri militari, o di quel jeans porta fortuna che si è messa al secondo o al terzo incontro. Incassa e va avanti. Un altro anno di ricerca e arriva una sostituzione maternità in una farmacia sulla costa. Tre rinnovi consecutivi e, le nuove norme impietose, fanno sfumare la possibilità di proseguire. Ricomincia a consegnare curriculum, per quattro mesi, diventa disoccupata e poi, a gennaio, un email dell’Ordine dei Farmacisti nella quale Eures Marche informa che esiste un progetto di lavoro in Germania inquadrato dalla Zav, l’ente tedesco di collocamento. Cercano farmacisti. Eures, è l’ente europeo, che mira ad agevolare la mobilità dei lavoratori nei 28 _Paesi dell’Unione. Incrocia i dati, fa conoscere le opportunità di lavoro e i tirocini, dà informazioni anche sulle condizioni di vita e di lavoro.
Nel caso del progetto a cui partecipa non c’è bisogno di conoscere la lingua ma essere disponibile ad impararla e non ci vuole un’esperienza lavorativa, offre al neo-laureato un training interno di accompagnamento. Vanessa si candida e supera la selezione. Oggi studia 3 giorni a settimana tedesco tramite skype e, a giugno, partirà per Colonia con un contratto a tempo indeterminato nel bagaglio. «Ho di nuovo un futuro – conclude -. Anche se so già che Acqualagna, la Gola del Furlo, il profilo del massiccio del Nerone, l’odore del mio Adriatico mi mancheranno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico