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La finalità solidale
Il Palio, dunque, non coinvolgerà più le contrade della città, ma i luoghi dove sono rocche malatestiane: Fano, appunto, Castelvecchio, Mondolfo e San Costanzo. Divertimento, cultura, e anche buon cibo, ma tra le iniziative di I Malatesta a Fano non manca un richiamo alla solidarietà. «Saranno messi in vendita dei sacchetti contenenti sale di Cervia e il ricavato sarà devoluto a un musicista di gruppi storici che ha subito gravissimi danni dalla recente alluvione in Romagna», ha detto Fabio Frattesi, il presidente della Pandolfaccia, l’associazione che da anni si impegna a tenere viva la rievocazione estiva.
Le tre giornate
Ognuna delle tre giornate è caratterizzata da un diverso tema preponderante: domani l’arrivo di Pandolfo III alla darsena Borghese; sabato lo sposalizio con Paola Bianca e il relativo banchetto; domenica il palio e l’immancabile prova di tiro alla fune. In centro storico è stata ricostruita una dimensione medievale: Campo d’arme al Pincio, Mercato storico in via Arco d’Augusto, Sartoria e abiti storici in palazzo Martinozzi, Taverna del pellegrino in piazza Costa, Cassero Malatesta in piazza 20 Settembre, Tra arte e storia nell’ex chiesa di San Francesco e nella corte Malatestiana, la mostra Alla corte dei Malatesta in palazzo Bracci Pagani. Quindi: addestramenti con armi e uniformi d’epoca, armigeri, sbandieratori, musici, giullari e sputafuoco.
Il programma della rievocazione è stato presentato ieri nella sede di Confcommercio a Fano, sono inoltre intervenuti il direttore provinciale dell’associazione, Amerigo Varotti, la presidente dell’associazione fanese Barbara Marcolini e il presidente degli albergatori Luciano Cecchini, che negli anni Ottanta era tra i promotori di I Malatesta a Fano.
Il ricordo di Pedinotti
«La manifestazione nata da Confcommercio – ha detto Marcolini – è riuscita a ritagliarsi un ruolo importante nel cartellone estivo fanese grazie alla Pandolfaccia, che ha saputo rinnovarla. Le mie parole sono inoltre un omaggio alla lungimiranza di Giancarlo Pedinotti, allora presidente provinciale di Confcommercio, che per primo capì il valore della promozione turistica e culturale basata sulla testimonianza malatestiana a Fano».
Osvaldo Scatass Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico