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PESARO «Degrado al cimitero di Novilara, due soluzioni al vaglio, ma non bastano poche centinaia di euro. Spesa dai 25 ai 200mila euro, a seconda dell’opzione che sceglieremo», spiega l’assessore al Fare Riccardo Pozzi al consigliere di FdI Daniele Malandrino che denuncia: «Dopo l’ultimo terremoto, almeno 30 bare esposte all’aperto, è una vergogna».
Le segnalazioni dello stato di incuria nel quale versa il cimitero di Novilara sono state diverse negli ultimi tempi. Sono arrivate dal consigliere FdI Daniele Malandrino, che ha presentato un’interrogazione, alla quale l’assessore al Fare Riccardo Pozzi ha risposto nell’ultimo consiglio comunale, ipotizzando due possibili scenari.
La seconda opzione
La seconda opzione «prevede invece la demolizione del muro pericolante e la sua parziale ricostruzione. Un’alternativa dal costo stimato di 25mila euro, la cui fattibilità è legata alla prima fase prevista: la verifica geologica della stabilità della scarpata. Una volta ottenuta si procederebbe alla demolizione del muro in mattoni di confine e la sua ricostruzione tramite tamponamento dei loculi sul retro». «La mia prima interrogazione - ha replicato Malandrino - è del 2021. Il crollo di parte del muro di cinta ha lasciato i loculi esposti. Una cosa veramente vergognosa. Io avevo chiesto un intervento parziale per cercare di chiudere in qualche modo questi loculi proteggendoli dagli agenti esterni. L’intervento generale sul cimitero andava fatto, come mi fu risposto nell’occasione, con gli interventi previsti per i cimiteri nel 2022. Ma è stata messa solo una transenna. Nel frattempo, mentre prima erano poche le bare esposte all’aria, adesso, dopo il recente terremoto, ci sono almeno una trentina di loculi con le bare esposte. Chi all’epoca acquistò quei loculi, stipulò un contratto con il Comune, che deve provvedere alla straordinaria manutenzione». A prescindere dai costi, per una città è vergognoso avere una situazione del genere.
Corriere Adriatico