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PESARO - Il leader di #IoApro Umberto Carriera a processo per diffamazione nei confronti di Amerigo Varotti, direttore della Confcommercio. L’udienza è iniziata ieri con un semplice rinvio, ma l’associazione si è costituita parte civile ed è pronta a donare l’eventuale risarcimento.
I fatti
Ma andiamo in ordine. Il fatto risale al 9 novembre 2020 quando i ristoranti e i locali erano chiusi per via delle restrizioni dovute dal covid. Carriera scrisse un post su Facebook (poi cancellato ndr) in cui diceva: «Varotti, sconosciuto ai più, anch’egli in cerca di visibilità, chiacchiera a vanvera offeso dal fatto che in sei anni il sottoscritto non si sia mai associato alla Confcommercio. Elemento, il Varotti, di un’ignoranza fuori dal comune.
Il risarcimento
Dall’altra parte, a tutelare Varotti in sede civile, l’avvocatessa Cinzia Fenici. Il direttore della Confcommercio anticipa le sue intenzioni: «Non ho mai conosciuto Carriera, abbiamo chiesto un risarcimento simbolico di circa 3000 euro. Qualora dovessimo vincere la causa legale e ottenere la somma, la gireremo a tutti quegli imprenditori, commercianti, baristi che si videro arrivare le lettere in cui Carriera minacciava di querelarli per diffamazione e portarli in tribunale qualora non gli avessero dato una somma a titolo risarcitorio dei commenti fatti sui social. Questa è la nostra intenzione» chiude Varotti. Nei prossimi mesi Carriera dovrà affrontare ben 6 processi. Tra i casi si annoverano quello contro Conte, Draghi, Speranza per varie diffamazioni. Poi il caso nei confronti del commissario di polizia Paolo Badioli. Infine quello in cui viene accusato di simulazione di reato per la frase che aveva rilanciato sui propri canali social. «Se domani apri ti facciamo male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio».
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Corriere Adriatico