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FANO - Principalmente è stato attivato per scopi di ricerca, ma il laboratorio Covid allestito dalla facoltà di biotecnologie dell’università di Urbino a Fano ha un risvolto pratico anche in tema di diagnostica molecolare sul virus.
La verifica dei test rapidi
«In questo momento – ha evidenziato il professor Mauro Magnani direttore del dipartimento di scienze biomolecolari – stiamo svolgendo delle attività che riguardano il personale dell’ateneo; personale che prima viene “screenato” con i test rapidi per individuare i casi positivi, quindi questi ultimi vengono sottoposti a una seconda indagine di conferma con il tampone molecolare che risulta di nostra competenza.
Due tecnici al lavoro
Ecco dunque che ancora una volta l’università mette a disposizione il suo personale e la sua competenza a sostegno del mondo economico. Nel laboratorio operano due persone: Anna Casabianca e Chiara Orlandi che sono responsabili della parte tecnica, mentre il professor Magnani è responsabile della parte scientifica. E’ stato l’avvento della pandemia che ha spinto l’università a realizzare questa nuova struttura che svolge un ruolo del tutto pratico e funzionale. «Con spirito di servizio – ha sottolineato il professor Magnani – a sostegno dei lavoratori pubblici», lasciando la mera attività di ricerca al settore primario a cui si è sempre dedicata la facoltà di biotecnologie: quello dell’Hiv e delle altre infezioni microbiche, al di fuori del Covid. Tutto ciò rimane e continua.
Tra l’altro la facoltà ha conosciuto in quest'ultimo anno, ma il progresso è stato costante, uno sviluppo notevole in termini di iscrizioni, motivando a chiudere le stesse anzitempo per non superare gli 80 – 100 posti a disposizione. Rispettate le norme Covid Per tutti gli studenti vengono predisposte attività pratiche di laboratorio, per questo è necessario disporre dei numeri programmati, anche se quest’anno con l’avvento del virus è stato necessario aumentare i turni con un lavoro organizzativo più complicato. Perciò le lezioni si sono tenute oltre che al San Michele anche nella nuova sala del Gonfalone.
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