URBINO - La Muta, il celebre dipinto di Raffaello esposto a Palazzo ducale, godrà di una nuova luce. Con una conferenza su...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con una conferenza su "La Muta di Raffaello per chi non è cieco", Vittorio Sgarbi ha presentato oggi il progetto "La Muta del terzo millennio", sostenuto da Accademia, Cna, Regione Marche, Comune, Enel: l'iniziativa comprende una nuova illuminazione in occasione del ritorno del celebre dipinto di Raffaello a Urbino, il 25 aprile, dopo un restauro a Firenze, che ha restituito i colori originali.
Oggi pomeriggio si è inaugurata la mostra «Oltre il Silenzio», nella Casa natale di Raffaello, con i migliori elaborati dei diplomati dell'Accademia di Belle Arti di Urbino e del Royal College of Art di Londra, chiamati a vestire una ipotetica Muta dei giorni nostri, con abiti e monili realizzati da sarti, orafi, artigiani e artisti locali.
"La città vive e i quadri parlano - ha detto Sgarbi -. Ieri sono tornati a casa gli uomini illustri dello studiolo del duca Federico grazie alla felice attività e guida della Soprintendenza. Il 27 marzo inaugureremo la Casa della poesia con la figlia di Ezra Pound".
"La Muta parla - ha aggiunto - e parla a Urbino, è viva con noi, Raffaello vive in lei. Una figura vedovile e dolente, con labbra chiuse e sigillate, con le mani senza movimento. Con collana e anelli di rubino e zaffiro, simboli di castità e prosperità. Ci guarda chiedendoci di essere ascoltata. Soprattutto - ha concluso - il suo volto dice qualcosa alla nostra sensibilità. Un'arte viva, oggetti che sono persone viventi come la Muta, più viva e più parlante di noi viventi". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico