Biodigestori, sinergie tra comitati. Caso Marche all'Europarlamento: «Violate le direttive sui rifiuti»

Andrea Torcoletti, presidente di Diversamente, e, collegata online, l'europarlamentare Eleonora Evi
VALLEFOGLIA - L’associazione Diversamente di Vallefoglia prosegue il suo impegno contro il biodigestore da 105mila tonnellate all’anno di rifiuti, progettato dalla...

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VALLEFOGLIA - L’associazione Diversamente di Vallefoglia prosegue il suo impegno contro il biodigestore da 105mila tonnellate all’anno di rifiuti, progettato dalla società Green Factory per Talacchio, volto a produrre biometano e compost con i rifiuti alimentari e verdi, coordinandosi con gli altri comitati cittadini nati nelle Marche contro impianti simili e raccordandosi con i rappresentanti dei livelli istituzionali superiori.

 

 

Il coordinamento
Il presidente Andrea Torcoletti mercoledì scorso ha partecipato al convegno “Biodigestori, la legge che ci tutela c’è” svoltosi a Ortezzano, in provincia di Fermo nella Valdaso, dove la comunità è mobilitata contro l’impianto previsto a Force. A quell’incontro, in collegamento web, ha portato il suo contributo anche l’europarlamentare Eleonora Evi di Europa Verde che a Strasburgo, prendendo spunto dal Fermano, ha presentato un’interrogazione urgente sulla proliferazione dei digestori anaerobici nelle Marche (sette richieste di autorizzazione in itinere più un impianto autorizzato a Ostra, in provincia di Ancona) con una potenzialità di trattamento dalle 5 alle 6 volte superiore al fabbisogno della regione, misurato dall’eccedenza della produzione di rifiuti rispetto alla capacità degli impianti aerobici attualmente attivi.

Progetti sovradimensionati
Infatti, i progetti sovradimensionati, in assenza di una pianificazione delle Assemblee territoriali di ambito da cinque anni inadempienti rispetto agli obblighi del piano regionale dei rifiuti, violano i principi stabiliti dalle direttive europee e recepiti dalla normativa nazionale, che rispetto al recupero di energia danno priorità alle politiche di riduzione dei rifiuti e di riciclaggio (nel caso degli scarti biodegradabili il recupero di materia realizzato con il trattamento aerobico che genera ammendante di qualità per le colture) e affermano il criterio della prossimità della lavorazione dei rifiuti rispetto ai luoghi di produzione.

«Nella Valdaso i sindaci con i cittadini»
Nel portare il suo saluto, Torcoletti ha subito evidenziato come «nella Valdaso 19 sindaci si battono insieme ai cittadini, anche con ricorsi al Tar, contro questi progetti che rispondono a un interesse economico per gli incentivi previsti. Da noi questo non succede, anzi le amministrazioni locali sono allineate con la società proponente. Ho evidenziato la necessità di una moratoria di questi impianti. In quella riunione - continua Torcoletti - si è sottolineata l’esistenza di una legge regionale (4 del 18 febbraio 2020) completamente disattesa. Le Ata vanno in direzione opposta».

«Il compostaggio aerobico»
«La legge incentiva e finanzia il compostaggio aerobico - evidenzia il presidente di Diversamente - e prevede un ruolo attivo delle comunità nella gestione dei rifiuti: un compostaggio a chilometri 0. I Comuni dovrebbero investire in aree attrezzate per la gestione della frazione organica dei rifiuti urbani e realizzare orti e giardini sociali per l’utilizzo del compost, di qualità, controllato e tracciato. Così risparmieremmo tante risorse pubbliche e non avremmo mega impianti con le loro emissioni di CO2, ammoniaca, acido solfidrico e polveri. Inoltre, si ridurrebbe drasticamente la movimentazione di camion (14.000 all’anno sono stimati per Vallefoglia) con l’inquinamento che ne deriva. Comunque, presto, promuoveremo anche noi delle azioni con l’europarlamentare Evi».

Pubblicato il progetto


Nel frattempo, nell’ambito della valutazione di impatto ambientale attivata presso la conferenza dei servizi, sul sito web della Provincia è stato pubblicato il progetto di Green Factory sul quale possono essere presentate osservazioni.

 

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Corriere Adriatico