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URBINO La soppressione dell’Agenzia Inps in favore di un semplice ufficio, è un reale progetto riorganizzativo dell’Ente previdenziale. La condizione dell’attuale sede di piazza della Repubblica 1, non più rispondente ai parametri organizzativi e di sicurezza, in aggiunta alla sempre più marcata carenza di personale disponibile, ai nuovi costi conseguenti alla crisi pandemica (presidi sanitari e igienizzazione locali) e all’incremento dei costi energetici, indirizza le scelte verso un diverso modello organizzativo che contempli l’esigenza di riduzione dei costi e la fornitura di servizi alla popolazione.
La fusione
«Il nuovo progetto - insistono i sindacati Cgil e Cisl Urbino - prevede la soppressione dell’Agenzia di Urbino e la fusione con quella di Fossombrone». Anche le Federazioni dei pensionati Cisl e Cgil «esprimono forti preoccupazioni in merito ad un orientamento che ancora una volta, all’insegna delle problematiche sopra esposte e dei costi, penalizza una realtà come Urbino e l’ampio territorio delle aree interne con essa collegate (ben 21 comuni del Montefeltro)».
Il ridimensionamento
«La trasformazione da Agenzia in Punto Servizi – si chiedono - ci garantisce il mantenimento dell’attuale livello di servizi ai cittadini? Come mai, per abbattere i costi si dovrebbe salvare la realtà fossombronese in luogo di quella di Urbino? Il territorio – concludono Cgil e Cisl che restano in attesa della convocazione - ha già pagato in termini di qualità dei servizi a disposizione delle popolazioni un dazio rilevante subendo trasformazione e declassamento dei servizi sanitari, di altri organi istituzionali territoriali, ecc». Questa ipotesi comporterebbe «conseguenze di danno sociale e di primario ruolo alla città – rimarca Leonardo Piccinno della Cisl - siamo fortemente preoccupati».
Le reazioni
«A me risulta - aggiunge il sindaco Maurizio Gambini - che l’Ente voglia spostare la sua sede dal centro perché per gli utenti è estremamente disagevole. Noi, come Amministrazione Comunale ci siamo subito adoperati e mostrato alcuni ambienti e strutture disponibili, per esempio, in zona Sasso. Ho sentito, sempre per voci che sono rimbalzate qua e là ma nulla di ufficiale, che l’Inps potrebbe aver trovato qualcosa in zona Trasanni». Il 25 ottobre scorso si è riunito il Comitato Regionale Inps per decidere la soppressione dell’Agenzia e l’apertura di un semplice ufficio a Trasanni presso l’Agenzia delle Entrate. Il Pd locale con il segretario Giorgio Ubaldi rileva: «Anche l’Inps dopo la Diocesi. Lento, costante, inesorabile il declino della nostra città. È ora che le nuove generazioni ricomincino a costruire un altro orizzonte. Con l’aiuto di tutti. Prima che sia troppo tardi».
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Corriere Adriatico