Sant'Angelo in Vado, casa a fuoco Incendiario per gelosia arrestato

L'intervento dei vigili del fuoco a Sant'Angelo in Vado
SANT'ANGELO IN VADO - E' di origine dolosa l'incendio che ieri notte ha distrutto un'abitazione a Sant'Angelo in Vado. Un giovane di Urbania è stato...

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SANT'ANGELO IN VADO - E' di origine dolosa l'incendio che ieri notte ha distrutto un'abitazione a Sant'Angelo in Vado. Un giovane di Urbania è stato arrestato con l'accusa di essere l'incendiario, mosso dalla gelosia.

 


In carcere a Villa Fastiggi è finito un pastore di origine sarda di 25 anni, trasferitosi con la famiglia nella provincia di Pesaro Urbino. Lui si professa innocente, ma secondo i carabinieri avrebbe agito dopo aver ripetutamente minacciato l'affittuaria della casa, una polacca di 27 anni, con cui aveva una relazione. La donna ha raccontato ai carabinieri che proprio ieri il giovane l'aveva tempestata di telefonate minatorie annunciando che avrebbe dato fuoco alla casa. Perciò lei spaventata, alle 19, con i suoi due figli, si era trasferita dai vicini.

Secondo la ricostruzione del comandante dei carabinieri di Urbino, quando il pastore ieri sera si è presentato nell'abitazione non ha trovato nessuno. Allora con un accendino ad alta fiamma ha appiccato il fuoco ad arredi e suppellettili. L'incendio in questo modo si è sviluppato lentamente finché alle 21,40 è stato visto dall'esterno.

A quel punto è scattato l'allarme e sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco di Urbino, che sono entrati nell'edificio con bombole di aria compressa sulle spalle e maschere per domare le fiamme che altrimenti avrebbero potuto propagarsi anche agli stabili adiacenti. La violenza dell'incendio ha danneggiato il solaio del primo piano che è parzialmente crollato. Distrutto l’arredamento e le suppellettili. Lo stabile è stato dichiarato inagibile.

Il giovane arrestato è a disposizione dell'autorità giudiziaria, che dovrà convalidare l'arresto eseguito per il reato di incendio doloso. I carabinieri ritengono di avere prove inconfutabili dell'accaduto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico