GRADARA - La buona notizia è che Federico e Luca, i due 23enni di Gradara accoltellati da un gruppo di giovani di etnia sinti per un “no” alla richiesta di...
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Al terzetto ora in carcere - alla cattura nella giornata di sabato hanno partecipato oltre 80 militari tra le compagnie di Rimini e Riccione passando al setaccio i campi nomadi - deve aggiungersene un quarto, ovvero il ragazzo che ha materialmente sferrato la coltellata. A incastrarlo ci sono i video già acquisiti dagli investigatori dove si ricostruisce la sequenza dell’aggressione, ma ancora fisicamente resta uccel di bosco, potendo contare evidentemente su una fitta rete di protezione. Ed è per questo che i i carabinieri hanno esteso le ricerche anche ad altri campi nomadi fuori provincia e fuori regione ritenendo che da qualche parte ci sia qualcuno che gli abbia offerto un nascondiglio sicuro. Almeno per il momento. Nella giornata di ieri ci sono state altre perquisizioni e gli inquirenti confidano sul fatto che il far sentire sotto pressione i potenziali complici possa portare a dei risultati investigativi importanti. Federico Tordi è stato colpito all’addome ed ha avuto un polmone perforato dal fendente che lo ha raggiunto, l’amico Luca Nesi è stato invece ferito a un fianco ed ha perso parecchio sangue. Federico ha raccontato che fumava una sigaretta all’esterno del locale con Luca, e si sono ritrovati a parlare con i tre ragazzi sinti che stavano aspettando un loro coetaneo rimasto ancora all’interno. In quel frangente la discussione ha preso però una piega inaspettata. Il gruppetto ha chiesto loro il cellulare e poi i soldi: è stato un attimo, al “no” Federico è stato colpito alle spalle.
Non hanno avuto il tempo per accorgersi di nulla e lui e Luca si sono ritrovati a terra sanguinanti. Al capezzale i genitori che non si sono mai staccati dai figli nell’attesa che i medici dei reparti Rianimazione e di Chirurgia e dell’Infermi portassero notizie positive. Federico ha potuto lasciare il reparto di terapia intensiva e nella giornata odiern, sarà trasferito nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Riccione. «Siamo finalmente più sollevati e fiduciosi nel recupero dei nostri ragazzi - dicono i parenti raggiunti telefonicamente - entrambe le nostre famiglie adesso sono più sollevate. Speriamo che la ripresa sia rapida e che tutto vada per il meglio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico