GRADARA - La buona notizia è che Federico e Luca, i due 23enni di Gradara accoltellati da un gruppo di giovani di etnia sinti per un “no” alla richiesta di soldi per la coca, stanno meglio e sono fuori pericolo. Già sabato dopo l’intervento c’era un moderato ottimismo tra i medici dell’Infermi di Rimini, ma ieri, quello ritenuto in condizioni più serie, Federico Tordi, è stato risvegliato ed ha cominciato gradualmente a ricordare quanto avvenuto 36 ore prima fuori da “La Mulata” di Riccione, quando con l’amico Luca Nesi è stato avvicinato dal gruppo che pretendeva 50 euro per comprarsi della droga. Frammenti di memoria che saranno utili anche ai carabinieri che ieri, con il tatto e la circospezione dovuti alla condizione del ragazzo, lo hanno sentito. Finora le indagini hanno portato al fermo di tre ragazzi, tra cui un minorenne, che fanno parte dello stesso gruppo familiare gravitante tra Coriano e Riccione: accusati di tentato duplice omicidio in concorso a cui si aggiunge la rapina perchè a uno degli aggrediti sarebbero stati sottratti nella colluttazione circa 300 euro in contanti.
Non hanno avuto il tempo per accorgersi di nulla e lui e Luca si sono ritrovati a terra sanguinanti. Al capezzale i genitori che non si sono mai staccati dai figli nell’attesa che i medici dei reparti Rianimazione e di Chirurgia e dell’Infermi portassero notizie positive. Federico ha potuto lasciare il reparto di terapia intensiva e nella giornata odiern, sarà trasferito nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Riccione. «Siamo finalmente più sollevati e fiduciosi nel recupero dei nostri ragazzi - dicono i parenti raggiunti telefonicamente - entrambe le nostre famiglie adesso sono più sollevate. Speriamo che la ripresa sia rapida e che tutto vada per il meglio».
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