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PESARO Il 26 dicembre scorso, giorno di Santo Stefano, veniva trovata morta nella casa di famiglia di via Zara la giudice Francesca Ercolini, 51 anni, magistrato già presidente della Seconda sezione civile al Tribunale di Ancona. A scoprire il corpo furono il figlio adolescente e il marito rientrando in tarda mattinata da una passeggiata. Uno choc che a distanza di un anno si riapre per l’iscrizione nel registro degli indagati del marito, il 56enne avvocato Lorenzo Ruggeri, noto professionista e molto conosciuto nell’ambito dell’associazionismo locale.
La ricostruzione
L’indagine è stata aperta dalla procura de L’Aquila che procede per il reato 572 del codice penale, quello relativo ai maltrattamenti.
Il procedimento
Un'altra parte del procedimento, sempre relativa alla morte di Francesca Ercolini, che inizialmente aveva visto indagato lo stesso marito “in concorso morale" con il figlio minore, è stata già archiviata, spetterà ora alle persone offese, nei termini del diritto, se proporre o meno opposizione. Ma la stessa indagine ha avuto un iter travagliato. La gestione del fascicolo è stata anche caratterizzata da uno scontro di posizione tra il pm che ne era originariamente titolare, e che la scorsa primavera aveva richiesto l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere a carico dell’avvocato pesarese per inquinamento delle prove, e l'ex procuratore capo dell'Aquila, che si era opposto. Il fascicolo è stato alla fine riassegnato ad un altro pm e della vicenda è stato informato anche il Csm.
A ritroso
Quel 26 dicembre anche la procura di Pesaro aprì un fascicolo sulle circostanze del decesso della giudice Ercolini, disponendo l’autopsia ed escludendo comunque qualsiasi scenario di violenza da parte di terzi. La morte della giudice Ercolini aveva profondamente colpito colleghi, amici e conoscenti: descritta come perso affabile e professiona. Poco prima di Natale, pur trovandosi in ferie, era andata ad Ancona a salutare i colleghi per lo scambio di auguri.
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Corriere Adriatico