OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
GABICCE - L’autolavaggio e gli sversamenti non a norma. Ieri la sentenza. Il caso riguarda un egiziano di 29 anni finito nella lente di ingrandimento della polizia locale di Gabicce per reati riguardanti rifiuti speciali e successivamente arrestato dai carabinieri del Nil per Caporalato.
Ieri in aula la testimonianza dell’ufficiale della polizia locale di Gabicce Salvatore Binanti che ha ripercorso quanto avvenuto nel febbraio 2022.
La sede fittizia
Oltre a ciò, l’attività risultava avere una sede fittizia in provincia di Perugia, cosa che ha portato a una segnalazione alla Camera di Commercio. Così l’egiziano era stato denunciato a piede libero per la gestione non autorizzato di rifiuti speciali del Testo Unico Ambientale. In quel frangente, si accettava anche che sia il titolare che i suoi due dipendenti, vivevano all’interno del locale ove avveniva il trattamento dei rifiuti, in condizioni igienico sanitarie pericolose.
Così pochi mesi dopo i carabinieri del Nil di Pesaro, lo hanno arrestato per sfruttamento del lavoro (cosiddetto caporalato) con l’accusa di far lavorare i dipendenti, anche in nero, 12 ore al giorno a 3 euro l’ora. Il pubblico ministero ha chiesto 2 mesi di arresto, ma il giudice lo ha condannato a 4.000 euro di ammenda e pagamento delle spese processuali. Il processo per caporalato si è chiuso con un patteggiato a 1 anno e 10 mesi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico