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PESARO - Collaboratrice domestica di lunga data. Una persona di cui la famiglia si fidava. Ma quei gioielli spariti hanno fatto accendere la spia rossa. Tanto che la donna è stata denunciata dagli uomini della squadra volante dopo un’indagine certosina.
Nei giorni scorsi la famiglia in questione si è rivolta alla polizia per la sparizione di numerosi monili in oro, di ingente valore. I coniugi non sapevano spiegarselo, hanno anche pensato di averli smarriti durante un trasloco. Ma hanno voluto vederci chiaro così hanno affidato le indagini alla polizia. L’intuizione degli agenti della volante è stata giusta. Hanno chiamato i compro-oro della città chiedendo se avessero notato movimenti strani nelle ultime settimane. E in effetti hanno risposto che una donna, sulla quarantina residente a Pesaro si era recata più e più volte ai punti vendita per consegnare l’oro e ritirare i contanti. Gli agenti hanno raccolto tutta la documentazione che viene rilasciata in questi casi e sono risaliti alla donna. Era proprio la collaboratrice domestica su cui si erano concentrati i sospetti della famiglia.
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La famiglia alleggerita dell’oro ha riconosciuto gioielli, orecchini, bracciali e collanine. Ma per loro è stato uno choc sapere che proprio la donna che li assisteva per le pulizie e la tenuta in ordine della casa era la responsabile dei furti. Due anni di continui ammanchi e oltre 30 operazioni al compro oro per un ricavo di circa 35 mila euro. La donna, sposata con figli, di fronte all’evidenza delle prove e dei documenti, ha ceduto ed è scoppiata in un pianto a dirotto. Ha detto di essere disperata e di avere difficoltà economiche che doveva affrontare: il mutuo, le spese fisse, le difficoltà di lavoro dovute al lockdown. Ma è emerso anche altro, una spirale in cui l’esigenza di denaro sconfina nella febbre del gioco. La signora infatti ha bruciato parte delle somme raccolte nei gratta e vinci e al 10 e Lotto: praticamente tentando, ma inutilmente, la fortuna in quella che è diventata nel tempo una vera e propria dipendenza. Un circolo vizioso in cui la donna ci è caduta pesantemente, arrivando a rubare nella casa e alla famiglia che le ha dato lavoro per anni. L’obiettivo era alimentare il gioco per poter vincere somme e alleviare le difficoltà economiche. Ma quel gioco al rialzo è costato caro perché le vincite non sono mai arrivate. Ma in compenso la signora si è ritrovata una denuncia per furto aggravato dall’aver commesso il fatto con abuso di relazioni domestiche fiduciarie.
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Corriere Adriatico