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FOSSOMBRONE L’unico dato certo è che la discarica abusiva di eternit è ancora lì. Ai piedi del grande muro di cemento che sorregge un’area da proteggere da frane e cedimenti. Siamo a metà strada del percorso panoramico che da Fossombrone sale fino al convento dei Cappuccini. Basta affacciarsi dal guardrail che fa da sponda per rendersi conto della situazione. Era stata segnalata diverso tempo fa. Provvedimenti era stati presi con tanto di delimitazione del tratto di strada e cartelli segnalatori.
I frequentatori del colle
Chi frequenta quella strada a piedi, parliamo di podisti, camminatori e amanti della natura, aveva pensato allora che fosse stata avviata un’opera di bonifica.
Nasce spontanea una domanda: il verde molto fiorente in ogni anfratto è stato bruciato dall’eternit o ne è stato depositato ancora? Ci si augura a questo punto un altro sopralluogo in tempi brevi. Da aggiungere che non sono sopiti del tutto i dubbi che lungo quella strada sia ripresa la pessima abitudine di abbandonare anche altro oltre all’eternit. All’altezza della prima piazzola di sosta sulla destra partendo dal basso domina un fetore che non si sa da cosa provocato. Il costone è coperto di sterpaglie e rovi. Impossibile rendersi conto di cosa sia stato scaraventato là sotto. Un triste resoconto.
Il gruppo ora privo di volontari
L’azione di sensibilizzazione condotta dal gruppo naturalistico Puliamo Fossombrone aveva ottenuto i suoi effetti concreti. Ancor più la dislocazione di cartelli con la scritta “Se sporchi 6 scemo”. Quando si sa che ci sono controlli anche ad opera di volontari l’attenzione aumenta. Purtroppo le ultime notizie non sono del tutto consolanti. Il gruppo Puliamo Fossombrone che tanto di buono aveva fatto sembra al momento non possa più contare sui suoi volontari. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico