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MONTE PORZIO -Tanti auguri a Michelina, la sarta di Monte Porzio che il 14 aprile ha festeggiato 102 anni. Ha affrontato e superato una guerra mondiale, la povertà che si toccava con mano negli anni durissimi durante e dopo la seconda guerra mondiale e in seguito a tante vicende personali e familiari anche la pandemia di Coronavirus.
«Come ci si sente a questa età? Prego tantissimo, come mi aveva insegnato mia nonna che da piccole tutti i giorni ci portava con le sorelle al crocefisso», dice Michelina Testaguzza, nata e cresciuta nella cittadina cesanense, che ora da vedova vive sola.
Allegra e socievole
D’umore socievole, allegra, quando vuole prepara da mangiare anche da sola; tra i suoi piatti preferiti ci sono gli spaghetti al tonno, con alici e capperi.
Michelina ha riportato una brutta caduta pochi anni fa, poco prima dell’inizio della pandemia, ma si è poi prontamente ripresa tornando a casa dopo l’intervento a Fano e il periodo di riabilitazione all’ospedale di Pergola. Ha trascorso le settimane più difficili quando poteva venirla a trovare solo il parroco della cittadina e qualche parente stretto. Adesso che ha compiuto 102 anni è stata anche al supermercato a fare la spesa.
La commozione per il passato
«Sono felice, ogni tanto penso al passato, mi scende qualche lacrima e poi tutto passa. Mi dispiace che ha chiuso il bar qui vicino casa, era bello vedere i giovani in strada che uscivano e si vedevano la sera. Mio padre era emigrato in Belgio quando io avevo 5 anni ed è tornato quando ne avevo 19», ha aggiunto Michelina, che si è sposata giovanissima con Terzo Testaguzza, che le ha dato tre figli: Riccardo e Vanni che vivono in Canada e Lauretta, quest’ultima venuta a mancare qualche anno fa.
A 80 anni il primo volo aereo
Ora lei è bisnonna. Si tiene in contatto con figli e nipoti tramite le videochiamate fatte con l’apparecchio di amici e parenti. «Mi piacerebbe magari avere un telefono cellulare ma mi basta quello di casa. I giovani di oggi? Un po’ troppo “girandoloni” e sempre attaccati ai cellulari. Come è cambiato il tempo – aggiunge la ultracentenaria - Da piccoli abbiamo visto la guerra e la miseria, non ci pagavano in contanti ma dandoci il grano. Il viaggio di nozze? E dove? A Senigallia tutt’al più. No, non esisteva proprio a quei tempi. In compenso sono stata sei volte in Canada dai parenti, anche da sola e ho preso l’aereo a 80 anni».
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