Fano, writer senza alcun limite: imbrattate anche le mura del cimitero

Fano, writer senza alcun limite: imbrattate anche le mura del cimitero
FANO - «Non c’è più religione!». Ha scosso la testa mentre commentava tra sé, una signora di tarda età che, percorrendo il vialetto...

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FANO - «Non c’è più religione!». Ha scosso la testa mentre commentava tra sé, una signora di tarda età che, percorrendo il vialetto pedonale che conduce all’ingresso del cimitero di via Giustizia, si è trovata dinnanzi una serie di scritte vandaliche tracciate sul muro di cinta con la vernice di una bomboletta spray di colore nero. Un monito che al di là del significato religioso in senso stretto è una condanna per la mancanza nell’autore di quelle scritte di ogni senso civico e, appunto, religioso.

Imbrattare il cimitero, infatti, equivale a offendere la memoria dei defunti; ovvero colpire nell’intimo dei parenti. Ormai Fano è in preda ai grafomani: le loro tracce si trovano sulle mura romane, sui bastioni del Pincio, sulle scuole, sulle serrande dei negozi, sulle pareti delle case private, sugli edifici pubblici, senza parlare dei sottopassi che non resistono un giorno, dopo essere stati ripuliti, dall’essere deturpati di nuovo. E ora anche il cimitero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico