«Ciao, ci vediamo domani»: chiude la chat con gli amici e si spara a 29 anni

«Ciao, ci vediamo domani»: chiude la chat con gli amici e si spara a 29 anni
FANO – «Ciao, ci vediamo domani», ha detto ai colleghi di lavoro nella sede fanese della Croce Rossa, l’altro ieri sera intorno all’ora di cena....

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FANO – «Ciao, ci vediamo domani», ha detto ai colleghi di lavoro nella sede fanese della Croce Rossa, l’altro ieri sera intorno all’ora di cena. Assai probabile però che Giorgio Spezi, 29 anni, residente a Sant’Orso insieme con i genitori, avesse già deciso che per lui non ci sarebbe stato futuro. Ha continuato a chattare con gli amici almeno fino alle 22, poi si è seduto in camera da letto, si è puntato alla tempa la sua pistola calibro 9, che deteneva legalmente, e si è sparato. Questa è la successione dei fatti secondo i carabinieri di Fano.

 

Intorno alle 11.30 di ieri la drammatica scoperta, quando il cognato di Spezi ha aperto il portone dell’appartamento in via Chiarini 4 al personale della Croce Rossa, insospettito da quel ritardo anomalo. In base alla prima ricognizione cadaverica si ritiene che la morte del giovane risalga alla tarda serata dell’altro ieri. Giorgio Spezi ha deciso di farla finita mentre era in casa da solo, in questi giorni di ponti e di festività i suoi genitori avevano infatti organizzato una gita in camper. Una vacanza interrotta dal motivo più traumatico che si possa immaginare. «Sono senza parole, una tragedia inattesa, imprevedibile», afferma Piero Valori, autista della Croce Rossa. Da Giorgio Spezi non una parola che rivelasse un suo malessere. Nessun segnale d’allarme, tutto all’apparenza normale. Non una richiesta d’aiuto, lui che pure faceva dell’aiuto al prossimo il suo lavoro. Aveva subito una recente delusione d’amore, ne parlava con i colleghi ma con parole e modi che non lasciavano trasparire un’intima sofferenza tale da portare al gesto estremo. «Giorgio mi ha salutato dandomi appuntamento al lavoro», afferma Valori, conosciuto nel quartiere e in città come organizzatore della Fano dei Cesarini e del torneo solidale di pallavolo. «Mi ha detto – prosegue – che aveva due cose da raccontarmi: una, bella, era che l’indomani saremmo stati di turno insieme e l’altra, meno bella, che ci aspettava un impegno piuttosto faticoso. Non me lo spiego, proprio non me lo spiego. Un bravissimo ragazzo, puntuale, responsabile, soprattutto sereno e tranquillo. Nulla in lui che lasciasse intuire la volontà di togliersi la vita». Ieri mattina lo aspettavano come sempre, ma erano le 9 e lui non si era ancor presentato. Strano, per una persona puntuale come un orologio svizzero. «Ho detto di sostituirlo – racconta Daniela Cameracanna, presidente della Croce Rossa – convinta che non avrebbe tardato molto. Alle 10, però, ancora nessuna traccia. Ho chiesto a un volontario di passare a casa di Giorgio, pensavamo di doverlo tirare giù dal letto dopo una nottata di bisboccia, non ci aspettavamo una cosa del genere». Giorgio Spezi abitava vicino a sua sorella, ma è stato il marito della donna ad accompagnare con le chiavi il personale della Croce Rossa nell’appartamento in via Chiarini 4. Quando sono saliti alla camera da letto in mansarda, hanno trovato il corpo esanime. Sul posto due pattuglie dei carabinieri, si occupano del caso il luogotenente Antonino Barrasso e il tenente Luigi Grella. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico