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FANO «Mi dispiace per il gesto che ho subito e per la collana che mi è stata sottratta con abilità sconcertante assieme al ciondolo di ceramica con la fotografia di mio figlio, cui tengo tantissimo». Si dispera una pensionata di 74 anni, residente a Rosciano di Fano nella zona della vecchia chiesa, quando ripensa a ciò che le è successo venerdì intorno alle 10.
Tutti i suoi sospetti ricadono su una sconosciuta intorno alla quarantina, che l’ha avvicinata in strada affermando di portarle i saluti di un’amica. Due chiacchiere («Ciao, mi riconosci?») e una carezza sulle spalle, poi la donna più giovane si è allontanata a bordo di un’automobile.
L’episodio è stato denunciato ai carabinieri, che hanno subito avviato le indagini. Dalla testimonianza i militi deducono che ai danni della settantaquattrenne fanese sia stata utilizzata la cosiddetta tecnica dell’abbraccio o un metodo affine. In simili casi gioielli e preziosi sono sfilati con estrema destrezza durante il contatto fisico, senza che la vittima riesca ad accorgersene.
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La pensionata di Rosciano era di ritorno dalla spesa in un supermercato, che aveva raggiunto a piedi, quando è stata fermata davanti a casa dalla donna sulla quarantina: «Era vestita bene, con abiti scuri, indossava la mascherina e ripensandoci credo che mi tenesse d’occhio già da tempo». Una descrizione è stata diramata su Facebook dalla figlia della derubata, che accenna a una persona «non molto magra e alta circa un metro e mezzo». La figlia della pensionata ricorda di avere visto una donna somigliante alla descrizione, due o tre anni fa, entrare e uscire da un palazzo a Fano, quando un orologio d’oro fu sfilato dal polso di un uomo.
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Corriere Adriatico