Fano, Tarcisio fulminato da malore: terza tragedia al mare in pochi giorni

Fano, Tarcisio fulminato da malore: terza tragedia al mare in pochi giorni
FANO - Tarcisio Manna è morto all’ora di cena mentre faceva un bagno in mare a Metaurilia. La Guardia costiera, che si sta occupando del tragico episodio, ritiene che...

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FANO - Tarcisio Manna è morto all’ora di cena mentre faceva un bagno in mare a Metaurilia. La Guardia costiera, che si sta occupando del tragico episodio, ritiene che la probabile causa del decesso sia un malore improvviso. E' la terza tragedia in pochi giorni sulle spiagge fanesi

Fanese ma originario di Cartoceto, 66 anni, Tarcisio era stato affidato alla sorella Carmela poco più di un mese fa, dopo una lunga battaglia culminata con il presidio pubblico davanti all’ospedale Santa Croce di Fano. L’avevano indetto alcune associazioni, tra le quali il Telefono Viola: suo malgrado, Tarcisio era diventato il simbolo della protesta contro la gestione della malattia psichiatrica in Italia, soprattutto contro certi criteri di ricorso al trattamento sanitario obbligatorio.
«Ho ancora negli occhi l’immagine di un uomo sdraiato sulla battigia, immobile, con gli indumenti inzuppati ancora addosso, mentre sua sorella cercava invano di rianimarlo con il massaggio cardiaco», raccontava ieri Francesca Gattini, titolare del Camping Fano confinante con la spiaggia libera dov’è avvenuta la tragedia.
Si ritiene dunque che Tarcisio Manna abbia accusato un malore dopo essere entrato in mare per il bagno e che, una volta crollato, abbia iniziato a respirare acqua salata. Alcuni bagnanti sono intervenuti per prestare aiuto ed è accorso anche il personale del campeggio, portando un defibrillatore. Tutto inutile: lo stesso apparecchio salva-vita rilevava la totale assenza di attività elettrica nel cuore. Il tentativo di rianimazione è stato rinnovato dal personale di un’ambulanza 118, ma il battito non è ripreso e il decesso è stato constatato alle 20.25 dell’altro ieri. La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Santa Croce a Fano, dove sarà effettuata l’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria per ulteriori verifiche sulla causa della morte.
 

Tarcisio Manna apparteneva a una famiglia numerosa, aveva dieci tra fratelli e sorelle. Per anni aveva infatti lavorato per una coop specializzata nella cura del verde pubblico. La perdita dell’impiego fu un brutto colpo. L’11 agosto scorso il sessantaseienne fanese fu ricoverato in una struttura a Pergola e da lì in poi cominciò una lunga storia controversa, se ne occupò anche la trasmissione televisiva Chi l’ha visto? fra residenze protette e reparto di psichiatria a Fano, dove rimase circa 80 giorni prima che l’autorità giudiziaria lo affidasse alla sorella. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico