FANO – Ha strappato i cavi di un macchinario diagnostico utilizzato dal personale dell’ospedale Santa Croce, poi si è dileguato con indosso la sola biancheria...
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Parcheggia sull'A14 e si lascia cadere dal cavalcavia
Il corpo del paziente, un mondolfese di 72 anni, è stato ritrovato circa mezz’ora dopo la segnalazione della sua scomparsa, effettuata alle 3.55 di ieri, quando ormai era troppo tardi per tentare di salvargli la vita. Se l’era tolta infilandosi al collo un cappio fatto con i cavi del macchinario, che aveva assicurato alla maniglia esterna di una porta.
Il tragico epilogo di un’esistenza che si era fatta difficile, la sofferenza come presenza costante da lungo tempo. Il settantaduenne mondolfese era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce per un malessere che aveva richiesto accertamenti approfonditi: si erano evidenziati ulteriori problemi di salute ed è stata forse questa ulteriore batosta a gettare nello sconforto ancor più profondo una persona già piuttosto fragile. Tutto si è consumato a notte fonda, quando il pensionato mondolfese deve aver elaborato un proprio piano per farla finita. Si è impossessato dei cavi ed è uscito dall’unità di osservazione breve intensiva (dove affluiscono i pazienti che non richiedono il ricovero immediato per essere sottoposti alle opportune terapie e ad approfondimenti diagnostici): una volta all’esterno, ma sempre nell’area ospedaliera, ha messo in atto i suoi propositi. Quando l’anziano mondolfese è stato individuato, il personale del Santa Croce gli ha praticato dei tentativi di rianimazione, che però sono risultati inutili. La salma è stata ricomposta nell’obitorio del Santa Croce, dov’è stata effettuata l’ispezione cadaverica. Nel primo pomeriggio di ieri si prevedeva che l’autorità giudiziaria avrebbe rilasciato entro breve tempo il nullaosta alla sepoltura. Gli accertamenti sull’episodio sono stati effettuati dai carabinieri di Fano. os.sca. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico