Fano, barricate contro il sottopasso: «Stravolgerà viale Cairoli». Alle 17 sit-in organizzato da 5 associazioni locali per salvare gli alberi

Il rendering del sottopasso di via Cairoli
FANO Il modo di riaffermare sul campo l’ostilità al progetto di ampliamento del sottopasso di viale Cairoli, ma anche l’opportunità di contarsi e di dare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FANO Il modo di riaffermare sul campo l’ostilità al progetto di ampliamento del sottopasso di viale Cairoli, ma anche l’opportunità di contarsi e di dare così più forza a quel “no” secco. 


La connotazione


Nasce con questa connotazione il sit-in che Argonauta, Lupus in fabula, Italia Nostra, Legambiente Fano e Associazione Dimore Storiche delle Marche hanno apparecchiato per oggi alle 17 a fianco dell’imbocco dell’attuale sottopasso nello slargo tra viale Cairoli e via Filzi.  

Mobilitati tutti quelli che intendono mettersi di traverso «ad un sottopasso senza alberi e privo di qualità architettonica» rilanciano i promotori, che grosso modo corrispondono a quelli che organizzarono dimostrazioni affini per piazza Marcolini e la ciclabile dell’Arzilla e con risultati alterni.
Se l’obiettivo è fermare l’iter per favorire il ripensamento del disegno, anche stavolta l’esito si presenta fortemente incerto, considerando per di più che l’operazione è condotta da Rfi, beninteso con l’avallo del Comune. 
Nondimeno ambientalisti e non insistono perché venga istituito «un tavolo di confronto con cittadini, rappresentanti di associazioni e categorie economiche per giungere ad un nuovo progetto di minore impatto sull’ambiente urbano e di maggiore compatibilità con le caratteristiche del percorso attuale», prevedendo come punto irrinunciabile «che al posto dei platani siano ripiantati sullo stesso tratto alberi di prima grandezza e che le funzioni ecologiche perse siano compensate anche con altre piantagioni in aree adiacenti». 

Il sacrificio di 15 alberi


Il sacrificio di quei 15 alberi collocati a ridosso delle due imboccature del sottopasso rappresenta il principale cruccio, anche se non certo l’unico. «Il verde è tra i principali strumenti di contrasto e di adattamento al riscaldamento climatico. In ambito urbano gli alberi forniscono un vasta serie di benefici e sono altresì fondamentali nella definizione dei luoghi e del paesaggio» tornano a ricordare le cinque sigle, allineate anche nel ritenere che il tema «non sembra interessare all’attuale amministrazione, che ad ogni progetto di rifacimento di viali, parcheggi e piazze taglia alberi senza ripiantarne in numero sufficiente a compensare la perdita». La questione va posta anche sul piano estetico («ignorate bellezza e piacevolezza del viale»), così come anche altre voci non strettamente riconducibili al mondo ambientalista hanno osservato.
La richiesta


Sollecitato anche un incontro con il sindaco Seri e l’assessora Brunori, che peraltro ha anche recentemente escluso dietrofront, rassicurando sull’equilibrio tra alberi rimossi e ripiantati e aggiungendo che per salvaguardare le attività i lavori, che scatteranno a luglio, durante l’estate interesseranno solo la parte monte.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico