I rincari colpiscono anche il settore dell’ortofrutta: prezzi triplicati con grandi variazioni

I rincari colpiscono anche il settore dell’ortofrutta: prezzi triplicati con grandi variazioni
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FANO  - Non solo la farina e i prodotti collegati come la pasta, non solo il pesce che ancora oggi risente dello stato di agitazione della marineria locale, non solo l’olio di girasole penalizzato dalla guerra russo ucraina, anche l’ortofrutta ha subito sensibili rincari.

 

Se ne accorgono i consumatori quando fanno i conti a fine mese: il trend è stato lento, ma costante, settimana dopo settimana i prezzi al mercato bisettimanale di piazza Andrea Costa sono saliti gradatamente; all’inizio di pochi centesimi, poi a conti fatti la cifra ha preso consistenza, anche se occasioni di richiamo come, prodotti venduti a prezzi scontati, potrebbero far pensare il contrario. 


Gli ultimi rialzi
Ieri le zucchine in alcune bancarelle venivano vendute a 1 euro al chilo, quando il cartellino apposto nei giorni precedenti segnava i 3 euro. Le ciliegie da una parte segnavano 4 euro al chilo, ma c’era chi le vendeva anche a 7. Qualcuno potrebbe giustificare la differenza di prezzo con questioni di qualità, ma sui banchi non appare un cartello che indichi né la provenienza, né il percorso che il prodotto ha compiuto per giungere dal produttore al consumatore. I pomodori hanno superato i 3 euro al chilo, le angurie 1 euro e 30 centesimi, quando l’anno scorso in questi tempi si vendevano a 60 – 70 centesimi, ma anche a 40 centesimi il chilo, tanto che oggi lo smercio più che per un cocomero intero, avviene per fette; i kiwi, un prodotto che si coltiva abbondantemente in Italia, sono arrivati a 4,5 euro al chilo.

I fagioli freschi a 5, le susine a 3, le mele a 3,5, i limoni a 4,5. Evidentemente, oltre al caro energia che ha innescato i primi aumenti, i prodotti della campagna incominciano a risentire anche della siccità che depaupera gli orti e non permettendo un’adeguata irrigazione, condiziona fortemente il raccolto. Gli scaffali dei supermercati non stanno meglio; chi non può avvicinarsi all’olio extravergine di oliva prodotto dai frantoiani che veleggia su cifre che ondeggiano sulla seconda decina di euro al litro, vede il prodotto industriale aumentare allo stesso modo. Non sempre comunque i prodotti orticoli venduti nei supermercati hanno un prezzo superiore a quello del mercato ambulante, a volte seppur raramente può accadere anche il contrario. «Anche noi siamo soggetti ai movimenti della grande distribuzione - si è scusato un gestore di un supermercato di via Roma di fronte alle osservazioni risentite di un cliente che vedeva crescere i prezzi a vista d’occhio – diversamente non possiamo fare!». 


L’orticello è un privilegio


Costo energetico, pandemia, guerra russo ucraina, siccità, tutto si va sommando in maniera determinante anche sui lavori dei campi. Fortunato chi possiede un suo orticello e coltiva prodotti, come chi è destinatario di un piccolo lotto degli orti per anziani, per esigenze della sua famiglia. Qualcosa cambierà? E’ di giorni fa la protesta delle associazioni dei consumatori che sono scese in piazza e hanno presentato un documento unitario al Governo affinché venga adottato un pacchetto di misure per contrastare rincari e speculazioni per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie che continua ad essere vanificato dall’inflazione. 

 

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Corriere Adriatico