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FANO - «Quelle lettere ce le aspettavamo» affermano i residenti sulla collina di Gimarra destinatari degli espropri. Con le stesse si informano gli interessati della “partecipazione all’avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e/o all’asservimento”. Al momento quindi non si tratta della definizione dell’esproprio vero e proprio, ma dell’inizio di un procedimento, salvo buon fine.
I mal di pancia
La precauzione è d’obbligo, perché nonostante che l’Amministrazione Comunale, dopo un lungo periodo di stasi, sembra procedere spedita verso la realizzazione del completamento dell’interquartieri, all’interno della maggioranza sembra che non manchino riserve sulla realizzazione dell’opera.
Le 4 situazioni più colpite sono quelle dei due fratelli Benini, di Gabellini e Montanari. A Gabellini ex patron dell’Alma, passando la nuova arteria a metà della strada che conduce alla sua abitazione, hanno promesso la realizzazione di un sottopasso; la stessa cosa è prevista nei pressi dell’uscita di via Dirindella della abitazione di Luciano Benini, ma qui il dislivello è notevole e al momento non si capisce dove inizieranno a scavare; sulla proprietà di Montanari la strada passa tra la sua abitazione e una pertinenza ugualmente di sua proprietà, ma qui non sono previsti sottopassi e al residente per passare da una parte all’altra non rimane che attraversare la strada che si prevede a grande scorrimento. In questa fase tuttavia siamo ancora in una previsione di massima: la giunta deve ancora approvare sia il progetto definitivo e quello esecutivo, in cui potranno compiersi alcune piccole correzioni.
Il fallimento
Trattandosi poi di una variante, in consiglio comunale giungeranno tutte le osservazioni e poi le controdeduzioni, come accade ogni qualvolta si modifica il Prg. La “strada” quindi è ancora lunga e non priva, come abbiamo detto, di incertezze. Se ad esempio qualche osservazione verrà accolta, il percorso potrebbe cambiare anche in maniera significativa. Attualmente quindi non è previsto alcun ricorso da parte dei proprietari delle particelle, ma il fuoco cova sotto la cenere. «Ormai è chiaro – ha dichiarato Luciano Benini – che la giunta non riuscirà a fare nulla se non ci sarà una proroga, oltre quella già consumata di 1 anno, ma questo è già un fallimento!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico