Interquartieri, nessun ricorso sugli espropri: «Tanto non si farà»

Nessun ricorso sugli espropri per l’interquartieri: «Tanto non si farà»
Nessun ricorso sugli espropri per l’interquartieri: «Tanto non si farà»
di Massimo Foghetti
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Martedì 23 Agosto 2022, 04:20

FANO  - «Quelle lettere ce le aspettavamo» affermano i residenti sulla collina di Gimarra destinatari degli espropri. Con le stesse si informano gli interessati della “partecipazione all’avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e/o all’asservimento”. Al momento quindi non si tratta della definizione dell’esproprio vero e proprio, ma dell’inizio di un procedimento, salvo buon fine. 

 
I mal di pancia
La precauzione è d’obbligo, perché nonostante che l’Amministrazione Comunale, dopo un lungo periodo di stasi, sembra procedere spedita verso la realizzazione del completamento dell’interquartieri, all’interno della maggioranza sembra che non manchino riserve sulla realizzazione dell’opera.

Che prima poi giungessero le lettere di notifica dell’inizio del procedimento degli espropri, era palese da quando il 22 luglio scorso il Comune aveva notificato alla città il percorso della nuova arteria. Già allora tutte le particelle coinvolte erano elencate nel documento di Abacus. Gli espropri riguardano una fascia di terreno in media di poco meno di 20 metri rispetto alla larghezza della strada che sarà di 9 metri. Nel corso della sua costruzione saranno abbattuti alberi privati, recinzioni, cancelli, verranno divise aree agricole. 


Le 4 situazioni più colpite sono quelle dei due fratelli Benini, di Gabellini e Montanari. A Gabellini ex patron dell’Alma, passando la nuova arteria a metà della strada che conduce alla sua abitazione, hanno promesso la realizzazione di un sottopasso; la stessa cosa è prevista nei pressi dell’uscita di via Dirindella della abitazione di Luciano Benini, ma qui il dislivello è notevole e al momento non si capisce dove inizieranno a scavare; sulla proprietà di Montanari la strada passa tra la sua abitazione e una pertinenza ugualmente di sua proprietà, ma qui non sono previsti sottopassi e al residente per passare da una parte all’altra non rimane che attraversare la strada che si prevede a grande scorrimento. In questa fase tuttavia siamo ancora in una previsione di massima: la giunta deve ancora approvare sia il progetto definitivo e quello esecutivo, in cui potranno compiersi alcune piccole correzioni. 


Il fallimento
Trattandosi poi di una variante, in consiglio comunale giungeranno tutte le osservazioni e poi le controdeduzioni, come accade ogni qualvolta si modifica il Prg. La “strada” quindi è ancora lunga e non priva, come abbiamo detto, di incertezze. Se ad esempio qualche osservazione verrà accolta, il percorso potrebbe cambiare anche in maniera significativa. Attualmente quindi non è previsto alcun ricorso da parte dei proprietari delle particelle, ma il fuoco cova sotto la cenere. «Ormai è chiaro – ha dichiarato Luciano Benini – che la giunta non riuscirà a fare nulla se non ci sarà una proroga, oltre quella già consumata di 1 anno, ma questo è già un fallimento!».

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