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FANO - Una provocazione? No un problema reale. Non è passata inosservata la locandina esposta ieri sul profilo Facebook e all’ingresso del locale dal Green Bar, uno degli esercizi più affollati nella stagione estiva del lungomare fanese, al Lido, che comunicava la chiusura non per l’osservanza del turno settimanale, bensì per carenza di personale. Siamo in piena estate e basta che un dipendente, a causa di un’improvvisa indisposizione non possa recarsi al lavoro che il problema si ripercuote su tutta l’azienda.
Il servizio ridotto
«E’ quanto è capitato a noi - evidenzia Adriano Uguccioni il proprietario del Green Bar – una dipendente mi ha comunicato di essere risultata positiva al Covid, quindi era costretta ad osservare il prescritto periodo di riposo in isolamento. Per mantenere aperto il locale avrei dovuto chiedere un sacrificio non poco gravoso agli altri dipendenti, già sotto pressione per il proprio turno di lavoro.
Adriano Uguccioni ha confessato di aver trovato non poche difficoltà a formare il suo staff di 13 dipendenti anche all’inizio della stagione, nonostante il locale abbia sempre fornito delle buone opportunità di crescere. Il problema comunque è generalizzato e, anche a livello locale, intacca altri settori del commercio.
Una spina nel fianco
«Si tratta di una spina nel fianco –ha evidenziato la presidente della Confcommercio fanese Barbara Marcolini - di cui soffrono non pochi imprenditori: l’esigenza di tenere aperti locali e negozi anche nei giorni festivi sembra costituire un deterrente che limita di molto la richiesta di occupazione. Difficilissimo trovare personale esperto e preparato, ma è difficile trovare anche un apprendista disponibile a imparare il lavoro, fermo restando che farlo nel pieno della stagione, non è facile nemmeno per l’imprenditore stesso».
«Le assenze sono un dramma»
«Quando per una qualsiasi ragione viene a mancare il personale in servizio - sottolinea Marcolini -, diventa un dramma. Se il titolare del negozio non ha la capacità lui stesso di coprire il vuoto, non resta che una scelta: la chiusura; la chiusura temporanea o definitiva. Il problema non coinvolge soltanto i bar e i ristoranti, ma anche i negozi che cercano le commesse. Un tempo era il lavoro più ricercato ma ora non si trovano nemmeno più queste ultime e sì che orari di lavoro e stipendi, non sono poco convenienti».
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