FANO - Si avvertiva un’atmosfera di festa ieri al porto, un clima di aspettativa che ha contagiato anche i vecchi lupi di mare che si sono posti in attesa di ricevere due...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il tutto depone per un riscatto del porto di Fano, dopo la lunga agonia patita per l’interramento e la conseguente difficoltà di navigazione all’interno del suo bacino. Oggi la situazione è notevolmente migliorata, tanto che le due barche sono entrate in porto senza difficoltà. A riceverle è intervenuto anche il sindaco Massimo Seri che ha notato nell’evento un nuovo segnale di sviluppo del settore della pesca. Le due barche in questione sono il Dragut comandato da Roberto Palazzi e il Santi Cosma e Damiano, comandato da Antonio Grima. Il Dragut è di Fano. Nei mesi scorsi era tornato alla base insieme al Joachin, ma mentre quest’ultimo è rimasto a Fano, il Dragut aveva tentato una nuova avventura, andando a San Benedetto e legandosi per praticare la pesca alla volante con il Santi Cosma e Damiano originario di Vieste. Le condizioni più favorevoli del porto fanese, unite alla necessità di cambiare zona di pesca, hanno convinto i due comandanti ad unirsi alla flottiglia fanese. La pesca alla volante si fa in coppia. Questa tecnica di pesca prevede il traino di un’unica rete da parte di due imbarcazioni, che non sempre appartengono alla stessa impresa. Normalmente le imbarcazioni che svolgono queste attività sono medio - grandi, di 15 - 27 metri di lunghezza, ed esercitano l’attività entro le 20 - 40 miglia nautiche. Di grande importanza è l’uso dell’ecoscandaglio che permette di individuare i banchi di pesce. Non appena individuato il gruppo uno dei due natanti cala la rete, della quale l’altra estremità viene condotta dall’altra imbarcazione. A questo punto le due barche allargano e incominciano la traina pescando in superficie e a media profondità. Purtroppo in questo periodo di pesce ce n’è poco e nell’ultima battuta di pesca la stiva del Dragut e del Santi Cosma e Damiano ha ricevuto soltanto una sessantina di cassette di pesce; in particolare alici. Poco anche per le spese del carburante.
Probabilmente gli eventi climatici anomali per questa stagione, quando a un maggio freddo e piovoso è seguito un giugno afoso e torrido, hanno influito anche sulla concentrazione del pesce. La speranza è che cambiando zona di pesca si possa avere maggiore fortuna. Tra gli impegni assunti dal sindaco figura anche un prossimo dragaggio, specialmente all’ingresso tra i due moli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico