Aumento retroattivo delle tariffe dell'acqua: la battaglia vinta dai 5 Stelle, il giudice di Pace non approva

Il gruppo 5 Stelle, in conferenza presenti anche Tamburini e Serafini
FANO  - Avevano cercato in tutti i modi ben due anni fa di sconsigliare l’Amministrazione Comunale ad applicare l’aumento delle tariffe dell’acqua, con...

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FANO  - Avevano cercato in tutti i modi ben due anni fa di sconsigliare l’Amministrazione Comunale ad applicare l’aumento delle tariffe dell’acqua, con effetto retroattivo e ora una sentenza del giudice di pace ha dato loro ragione. Ieri il gruppo consiliare del movimento 5 Stelle, integrato da Paolo Tamburini di Bene Comune e da Andrea Serafini, che si occupa della formazione e del coinvolgimento della Regione Marche, non ha nascosto la propria soddisfazione.

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Ci avevano visto giusto nella applicazione di una direttiva di Arera che cambiava l’applicazione delle tariffe basata sul nucleo familiare in una nuova formula che faceva riferimento alla composizione di questo, ponendo degli aumenti soprattutto su quelle famiglie costituite da una e due persone. Allora stava per finire il 2018, ma l’Amministrazione Comunale applicò quegli aumenti a partire dal 1° gennaio dello stesso anno. Venerdì scorso, invece il giudice di pace, su ricorso di uno di quei cittadini che sono stati penalizzati, ha decretato che quel provvedimento è stato illegittimo, condannando all’Aset a restituire tutto l’aumento della tariffa pagata retroattivamente. Prendendo le mosse da questa sentenza, il gruppo consiliare del movimento 5 Stelle ha presentato una mozione che impegna la giunta a rispettare la sentenza per tutti i cittadini che si sono trovati nelle stesse condizioni.

«L’ente pubblico – ha dichiarato Matteo Giuliani – ha il dovere assoluto di rispettare i diritti di tutti i cittadini, in questo caso degli utenti, cittadini che per altro sono i sostanziali azionisti di Aset. Allora noi purtroppo rimanemmo inascoltati e tanti cittadini e imprese fanesi si videro addebitare bollette con aggravi anche di diverse centinaia di euro, definiti impropriamente “conguagli”, mentre invece erano il frutto dell’applicazione retroattiva di aumenti e rimodulazioni tariffarie deliberate nel dicembre 2018. Per di più ad essere maggiormente penalizzati dagli aumenti risultarono nella maggior parte dei casi nuclei familiari composti da anziani e pensionati». A questo punto l’Aset dovrebbe restituire spontaneamente a coloro quanto addebitato retroattivamente sulla bolletta del consumo idrico del primo trimestre 2019, senza costringerli a lunghi e costosi contenziosi. «Questa dovrebbe essere – ha aggiunto Giuliani – l’indicazione che ci aspettiamo venga data dal Comune di Fano, socio di maggioranza e titolare del controllo analogo. Altrimenti non si comprenderebbe proprio a cosa serva ai cittadini mantenere il controllo della società di servizi». 



Tra l’altro a fronte di una sentenza del giudice di pace, apparirebbe persecutoria la decisione da parte del Comune o di Aset di presentare ricorso e di voler sostenere a tutti i costi il diritto di applicare l’aumento delle tariffe in modo retroattivo. Agire in un contesto di monopolio non significa violare i principi di trasparenza, legalità e correttezza nei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini. «Lo stesso principio– hanno concluso i rappresentanti del gruppo consiliare 5 Stelle – vale per Marche Multi Servizi che ha assunto la stessa decisione». 

 

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Corriere Adriatico