Riceci, il caso discarica in commissione parlamentare ecomafie. Mercoledì le prime audizioni: si inizia con Aguzzi

Riceci, il caso discarica in commissione parlamentare ecomafie. Mercoledì le prime audizioni: si inizia con Aguzzi
FANO Un nuovo capitolo per Riceci, che farà molto rumore. L’ufficio di presidenza della commissione parlamentare bicamerale ecomafie ha inserito...

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FANO Un nuovo capitolo per Riceci, che farà molto rumore. L’ufficio di presidenza della commissione parlamentare bicamerale ecomafie ha inserito nell’ordine del giorno dei suoi prossimi lavori la trattazione del progetto della maxi discarica nel comune di Petriano.

 

 

Il ciclo rifiuti

La commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, su richiesta del vicepresidente Francesco Emilio Borrelli di Alleanza verdi e sinistra, sollecitato da Gianluca Carrabs, ha calendarizzato una serie di audizioni a partire da mercoledì prossimo 31 gennaio sul progetto della discarica da 5 milioni di metri cubi di rifiuti produttivi a Riceci.

Chiarezza sull'affare

Saranno convocati e auditi come persone informate dei fatti tutti i protagonisti della vicenda a partire dai sindaci, fino agli amministratori di Marche Multiservizi e di Aurora. Si farà chiarezza sulla vicenda del progetto e le azioni dei referenti amministrativi e politici a tutela di un affare da 25 milioni di euro a favore di una società di San Marino.

«Per fare le audizioni in commissione è stato scelto il criterio istituzionale - afferma Gianluca Carrabs, dirigente nazionale di Europa Verde -. Si partirà dal vertice regionale, il 31 gennaio alle 8,45 sarà audito Stefano Aguzzi assessore regionale all’ambiente, per poi passare ai referenti della Provincia, dei Comuni interessati, di Marche Multiservizi e di Aurora.

«Sapremo la verità»

«Finalmente sapremo la verità - sottolinea il dirigente nazionale di Europa Verde - su tutte le responsabilità politiche e quelle amministrative. Essendo un marchigiano adottivo pensavo che alcune logiche di poca trasparenza, mancanza assoluta di perseguimento dell’interesse pubblico non appartenessero a questo territorio, invece amaramente questa vicenda fa emergere vistosamente un problema reale di contaminazione tra politica ed affari. Atteggiamento che diventa sempre più preoccupante e la vittima è sempre l’ambiente e il paesaggio. Uniamo le forze per dire no a questo scempio ecologico e a questa modalità di fare affari. Liberiamo il nostro territorio dai prenditori».

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Corriere Adriatico