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FANO - Zona rossa alla prova del primo sabato primaverile: sole e temperatura più mite hanno avuto il prevedibile effetto calamita. Tanti i fanesi attirati fuori casa, segnalato passeggio intenso fin dall’altro ieri sia in centro storico sia (soprattutto) nei quartieri a mare.
La situazione non è per forza sinonimo di assembramento, è comunque un indicatore di anomalia proprio ora che si susseguono le raccomandazioni di non uscire da casa, se non per motivi di salute, di lavoro e di primaria necessità.
Le rimostranze
Il numero dei contagi è ancora alto, nonostante la recente inversione di tendenza della curva. «Si capisce a colpo d’occhio – afferma Michele Pennacchini a nome dei baristi fanesi – che tanta gente non è in giro per prendere una boccata d’aria intorno all’abitazione.
Rammarico anche fra i titolari o i gestori delle attività che devono restare chiuse, come gioiellerie, negozi di arredamento, moda uomo e donna, parrucchieri ed estetiste. «Venerdì ho visto tanta gente in centro storico e stamane (ieri mattina per chi legge) ho ricevuto la telefonata di una collega, che segnalava la stessa situazione: noi, intanto, non lavoriamo e non percepiamo ristori», commentava una commerciante fanese.
Elevato cinque sanzioni
Nella giornata di venerdì scorso la polizia locale ha elevato cinque sanzioni, tra Fano 2 e la zona dell’aeroporto, per inosservanza del distanziamento e per assenza di mascherine. Le forze dell’ordine hanno proseguito i controlli anche nella giornata di ieri, ma non risultano ulteriori provvedimenti.
Le chiamate ai centralini hanno riguardato soprattutto gruppi di giovani nei quartieri della prima periferia fanese, a Vallato, Sant’Orso e San Lazzaro: ragazzi e ragazze si sono dispersi all’arrivo delle pattuglie. Nel pomeriggio si è registrato un consistente passeggio nella zona mare e soprattutto in centro storico.
Molti tendono a fare paragoni con il primo confinamento Covid, un anno fa, quando la città era di fatto desertificata di passanti e veicoli in transito, molti di meno rispetto alla situazione attuale. C’è però una differenza sostanziale, fanno notare le forze dell’ordine, che consiste in misure precauzionali meno rigide (per esempio è senz’altro superiore il numero delle attività commerciali aperte) e di conseguenza è aumentato anche il numero delle persone che possono spostarsi senza incorrere nei rigori della normativa.
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