VALLEFOGLIA - Una serie di infrazioni per le norme igienico sanitarie e i regolamenti Covid, azienda chiusa e sequestrata in via preventiva per 5 giorni. In arrivo una possibile...
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I carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro hanno effettuato una serie di controlli nel territorio alle aziende. In particolare in una ditta di forni e camini di Colbordolo hanno rilevato alcune irregolarità.
Tra queste la mancanza del registro di valutazione del rischio e i dispositivi per il rispetto dei protocolli covid. I militari hanno anche trovato una situazione igienico sanitaria non a norma di legge.
Operaio in nero
Da un controllo approfondito è emerso che all’interno dello stabilimento c’era un operaio marocchino di 42 anni che stava lavorando in nero. L’uomo aveva aperto un’autofficina con tutto quanto ne consegue a livello di produzione rifiuti di parti di auto e olii. La ditta, nella persona del titolare, infatti non aveva l’autorizzazione per lo smaltimento, produzione e raccolta di rifiuti. Altro motivo per cui è stata sanzionata e denunciata. In via di approfondimento di indagine anche presunti ampliamenti volumetrici di parti di stabilimento. I reati contestati sono vari, dal lavoro nero la cui multa è di 3.600 euro, allo smaltimento non autorizzato di rifiuti per cui è prevista una sanzione massima di 26.000 euro, alla infrazione delle regole sul registro dei rischi e le misure igienico sanitarie per cui le multe possono essere fino a 5.800 e 7.800 euro.
Reddito di cittadinanza
La materia è penale ma può essere commutata in multe complessive per oltre 40mila euro. In fase di approfondimento anche il reddito di cittadinanza percepito dalla moglie dell’operaio marocchino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico