VALLEFOGLIA - La gioia nel dolore. Parafrasando il terzo capitolo della Genesi, la gioia nel periodo più doloroso di Vallefoglia, dal dopoguerra ad oggi, sono loro: i 43...
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Intanto c’è il confronto rispettato con l’anno scorso quando, nello stesso lasso di tempo, i nuovi nati erano stati 44. «Alla fine del 2019 furono poi 113» conferma Bruno Macci - responsabile dei Servizi Demografici che ha sempre assicurato il servizio anche durante il lockdown - con un incremento rilevante a fronte di 93 decessi complessivi avvenuti nello stesso anno (fonte Istat).
Vallefoglia Città dei bambini - la chiama il sindaco Ucchielli -. Secondo le stime dell’Istat le conseguenze dovute a Coronavirus comporteranno a livello nazionale una diminuzione delle nascite di circa 2.000 bambini. Vallefoglia, invece, si conferma Città in continua crescita, sempre più famiglie decidono di trasferire la propria residenza qui, dove trovano servizi e lavoro».
Fotografia aderente alla realtà e che conferma, una volta di più, la vocazione del territorio a includere nuove etnie e nuclei familiari provenienti da fuori regione. Dei 43 nuovi nati, infatti, 8 sono stranieri e 12, complessivamente, hanno genitori di nazionalità non italiana. Dei restanti, metà sono famiglie locali e metà sono del sud Italia. Meno indicativa la scelta degli ospedali, divenuta forzata durante buona parte del lockdown. Una bambina, il 25 marzo, ad esempio è nata in casa a Vallefoglia. In 17, invece, sono venuti al mondo a Pesaro, 12 a Fano, 8 a Urbino e 5 fuori regione: 4 a Rimini e uno a Napoli. Una città dei bambini e che pensa ai bambini: ieri è terminata la consegna delle 1.500 mascherine ai residenti di età compresa tra i 3 e 11 anni. «Ringrazio Pro loco di Montecchio e i Conad - rimarca Ucchielli - che hanno contribuito all’acquisto e i volontari della Protezione Civile, dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri e i ragazzi della Pro loco Giovani di Montecchio che hanno provveduto alla consegna (per info sulla consegna Servizi Sociali 0721.4897400, ndr». Conclude la vicesindaca Barbara Torcolacci: «Stiamo lavorando all’apertura dei centri estivi nell’intento, non semplice, di garantire questo fondamentale servizio per le famiglie in piena sicurezza. Stiamo valutando anche la messa a disposizione di spazi pubblici all’aperto per le associazioni interessate». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico