Marche, pochi, maledetti e subito: ecco chi incasserà i 200 milioni della manovra Covid di giugno

Marche, pochi, maledetti e subito: ecco chi incasserà i 200 milioni della manovra Covid di giugno
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ANCONA - Pochi, maledetti e subito. Ma saranno per tutti e soprattutto non sovrapponibili alle misure previste a livello nazionale dal decreto Rilancio. Dopo la firma di mercoledì del governatore Luca Ceriscioli e la pubblicazione di ieri, la legge 20 che sgancia la manovra post Covid da oltre 200 milioni di euro da oggi entra in vigore. Accompagnato dalle robuste polemiche dell’opposizione e guardato con curiosità dagli addetti ai lavori, il provvedimento appronta su scala molto vasta un ristoro per i danni del Covid o compensa le spese per attrezzare la ripartenza. 




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Un lungo confronto tra il presidente e il segretario generale Deborah Giraldi, terminato nel pomeriggio inoltrato, ha definito i contorni delle ripartizioni che da oggi finiscono sui tavoli di concertazione con le categorie. Alle quali spetterà, nel minor tempo possibile, l’arduo compito di mettere sul bilancino le scelte per distribuire il tesoretto di soldi a fondo perduto. Dei 200 e passa milioni di misure straordinarie messe in campo da Palazzo Raffaello, circa 180 hanno passato l’esame normativo e superato l’incrocio con le disposizioni del decreto Rilancio di Palazzo Chigi per evitare pericolose sovrapposizioni. 
 

Di più: adesso hanno un volto i destinatari della manovra che con una semplice autocertificazione del fatturato perso, a distanza di un mese - Ceriscioli dixit - riceveranno in conto corrente l’accredito delle somme. La posta principale (70 milioni) è quella delle attività produttive, come voleva il presidente. Di questi, 12 finiranno ai ristoranti con un contributo a forfait di circa 3000 euro, altri 13 saranno di competenza dei bar con un gettone da 1500 euro e altri 13 finiranno nel settore di parrucchieri, barbieri e centri estetici. Poi spazio alle microimprese (1 o zero addetti): 1000 euro per l’artigianato di produzione e di servizio e il commercio. Si tratta di mini compensazioni per il danno subito o di ristori per le spese sostenute per riaprire acquistando pannelli di plexiglass o dispositivi di protezione. Una quota inferiore (4 milioni) andrà ai progetti più strutturati mentre verrà rifinanziato con 10 milioni, il bando liquidità che per i primi 14 ad aprile è stato bruciato in pochissimo tempo con tante richieste inevase. All’interno delle attività produttive sono incluse agricoltura e pesca mentre adiacente sarà il turismo, tra i primi a chiudere il cerchio. In lista contributi per alberghi, strutture ricettive e stabilimenti balneari. 


Ma tra alberghi e bed and breakfast ci sarà differenza: saranno stabilite classi di merito in base a struttura e classificazione. Importi ancora ballerini: il tetto è sempre nell’ordine di poche migliaia di euro. Poi 25 milioni di euro saranno per famiglie e welfare, il pallino dell’assessore Cesetti. Una quota vicino ai 40 milioni sarà invece destinata agli investimenti sanitari: in primis i 100 posti letto di terapia intensiva che mancano alle Marche. Il governo ha stanziato appena 4 milioni, serve un sostanzioso rinforzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico