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PESARO - Tamponi antigenici rapidi di massa a tutti i cittadini asintomatici, su base volontaria dal 18 dicembre: si mette in moto la complessa macchina organizzativa, che coordinata da Regione e Asur Marche mette insieme nella nostra Area vasta, Dipartimento di Prevenzione, Distretti sanitari, Croce Rossa, Comune e Protezione civile. E’ già partita in città la ricerca per la location più adeguata logisticamente ad accogliere centinaia e centinaia di pesaresi che decideranno di sottoporsi allo screening rapido.
Le strutture
Fra le soluzioni si ipotizza l’uso della sede drive di strada dei Cacciatori, senza interferire sulle giornate programmate per i tamponi eseguiti dai sanitari del Distretto anche se l’ipotesi più praticabile vede l’area esterna a parcheggio del Pala D di Campanara, recintata e con tre punti diversificati fra ingressi e uscite, che si affacciano tutti su via delle Esposizioni. Non da ultimo ci sarebbe anche il parcheggio attiguo alla Vitrifrigo Arena.
L’organizzazione
Lo screening regionale partirà proprio da Pesaro e Urbino, come confermano i dirigenti Asur e dell’Area vasta 1. Sembra prevalere la modalità organizzativa del drive-in per eseguire questi test naso-faringei che prevedono tempi di risposta piuttosto brevi nell’arco di 15-30 minuti.
Le reazioni
«I casi sono due: o arriva nuovo personale integrativo, che in qualche modo Regione e Area Vasta 1 dovranno essere in grado di trovare o altrimenti chi esegue materialmente i tamponi? Se è intenzione della Regione prevedere almeno due turni per i tamponi di massa, significa che servono almeno sei operatori fra volontari e infermieri per coprire un turno. Va ricordato poi che Distretti e Dipartimenti per la mole di lavoro nei punti drive aperti sul territorio, sono già sotto organico».
Nodo personale
Per il momento i medici in formazione, specializzati o specializzandi, già impiegati a supporto dei Distretti o nelle unità di continuità assistenziale Usca, hanno detto no a supportare anche i nuovi punti prelievo di massa. Resta perplesso sulle modalità contenute nell’ultima comunicazione interna emanata nei giorni scorsi da Asur Marche, anche Gregorio Bucci, medico coordinatore delle Usca di Pesaro. «Una formula quella del coinvolgimento imposto da Asur che non tiene conto del fatto che parliamo di specializzandi iscritti al corso per diventare medici di medicina generale e che già da mesi sono impegnati nel servizio Usca, in guardia medica, all’interno delle Rsa o in alcuni casi anche volontari nei Covid hospital. Per loro Asur Marche prevede fra l’altro un coinvolgimento totalmente gratuito, ma cosa più grave è il fatto che la stessa Asur e di conseguenza la nostra Area vasta 1 non ha personale aggiuntivo adeguato e anche quel personale volontario reclutato all’interno di Croce Rossa, probabilmente non basta a garantire turni ripetuti nei drive rapidi».
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