PESARO - Si fa sentire sempre più la pressione dei tanti in lista per certificare la negatività al contagio una volta terminato il periodo di isolamento, che devono...
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Scrive sulla sua pagina social la titolare di una piccola impresa di sanificazioni, MR Servizi. «E’ trascorso ormai un mese da quando una delle mie dipendenti è in isolamento domiciliare e attende ancora di essere chiamata da Asur per il Percorso guariti. E così si lavora spesso sotto organico e si resiste, ma tutto diventa più difficile con turni di lavoro lunghissimi, soprattutto per un settore quello delle pulizie e sanificazioni di spazi privati o pubblici in questa fase di emergenza».
Anche ai medici di base sono continue le segnalazioni e lamentele dei pazienti, che chiedono un’organizzazione migliore del servizio. La maggior parte di loro viene convocata nella stessa fascia oraria principalmente dalle 8 alle 12,30 e si chiede per questo ad Asur di scaglionare e diversificare gli orari dei test di verifica, per evitare attese e code. Così come continuano ad arrivare lentamente le risposte dei tamponi già eseguiti e anche quei soggetti che non hanno più sintomi sono costretti a farsi prorogare dai medici il periodo di malattia in attesa dell’esito, con dubbi e perplessità sulle modalità di rientro al lavoro, legati anche al pagamento Inps dell’indennità di malattia. I
I numeri
Il direttore del Distretto sanitario di Pesaro, Elisabetta Esposto, parla di una media di 300 tamponi al giorno su Pesaro e l’hinterland per certificare le guarigioni. «Anche nella giornata di ieri sono stati 200 i tamponi eseguiti al Percorso guariti e martedì prossimo contiamo di ripetere lo stesso numero, richiamando al checkpoint i soggetti che devono sottoporsi al secondo tampone. Nonostante i ritardi il sistema va avanti. Nell’ultima settimana sono stati raggiunti complessivamente 900 tamponi nei tre distretti territoriali. Per il percorso di Pesaro siamo riusciti mercoledì scorso ad eseguire circa 300 test e in una settimana ci siamo avvicinati ai 500 tamponi mentre al checkpoint di Fano riusciamo ad eseguire fra i 150-200 test al giorno. Stiamo inviando i campioni ai nostri laboratori certificati e il laboratorio Marche Nord ha aumentato il processo di lavorazione dei test da noi inviati, così abbiamo chiesto all’azienda ospedaliera di processare almeno 200 tamponi anche per l’Area Vasta». Asur conta di aumentare fasce orarie o giornate dedicate al Percorso guariti di Pesaro ma per farlo serve altro personale. Al checkpoint di strada dei Cacciatori ci sono dai 2 ai 4 operatori sanitari ma non per tutte le due giornate di apertura del punto guariti. Per questo c’è la richiesta r di siglare un accordo con Marche Nord per l’utilizzo in convenzione del personale del laboratorio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico