Pesaro, colori e mascherine fashion: la second life delle boutique

Pesaro, colori e mascherine fashion: la second life delle boutique
PESARO - Potrebbe essere molto significativa la ripartenza del 18 maggio, che vedrà la riapertura di diverse attività al pubblico, tra cui i negozi di abbigliamento....

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PESARO - Potrebbe essere molto significativa la ripartenza del 18 maggio, che vedrà la riapertura di diverse attività al pubblico, tra cui i negozi di abbigliamento. Entrate controllate, guanti e mascherine e sanificazione dei capi, sono alcune delle regole da rispettare, ma la voglia di riaprire sta contagiando tutti, tanto che la scelta delle vetrine è per tutti incentrata su capi colorati, un modo per contrastare e cercare di dimenticare le tante saracinesche abbassate di questi due lunghi mesi.


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«Prontissime noi e tutto il nostro staff, non vediamo l’ora di ripartire. - commentano Silvana e Matilde Ratti - Abbiamo seguito le disposizioni di sicurezza e indicato un numero massimo di clienti che potranno entrare, sia nel reparto donna che nell’uomo. Cercheremo comunque di lavorare soprattutto su appuntamento. Per quanto riguarda la sanificazione, utilizziamo uno strumento a vapore e non pensiamo che questo aspetto possa compromettere la vendita dei capi. Le vetrine saranno colorate, vogliamo trasmettere positività e allegria e puntare molto al quotidiano. I capi da non perdere: abiti lunghi a fantasia e flat shoes da indossare nei giardini di casa o nei cortili dei ristoranti, rigorosamente outdoor».
 
Anche la stilista pesarese Giorgia Facchini con boutique a Fano si dice pronta a ripartire e fornirà lei stessa le mascherine alle sue clienti: «In questi due mesi mi sono convertita al discorso mascherine: riaprirò anche con ironia, abbinando la mascherina giusta al capo acquistato. Certo restano ancora tante domande aperte sul come si svolgerà realmente, ma, da parte mia c’è tanta voglia e tanta grinta per ripartire. Da quello che sento, sono molte le persone che desiderano ricominciare a vivere, certo con le dovute precauzioni. Ho tanta voglia di tornare a sorridere e scambiare due chiacchiere con le mie clienti. Adoro vestire le donne, da sempre: mi interessa quello, molto più del guadagno». È invece indeciso Riccardo Pantanelli: «Il lockdown ci ha colti con i saldi invernali e non mi sono ancora attrezzato per la merce estiva. Ho comunque iniziato una pulizia a fondo dei locali e forse aspetterò ancora qualche giorno. Sono momenti particolari, oltre che difficili, sotto ogni aspetto. Devi mettere in discussione tutto. Stiamo uscendo da una prova che ha destabilizzato molte persone e, forse, non tutti avranno voglia di spendere soldi. Ci sta tutto, ma, per assurdo, siamo quelli che pagano e pagheranno un prezzo altissimo in termini economici a causa di quello che abbiamo vissuto fino a pochi giorni fa».


«Vengo da 3 giorni di intenso lavaggio del negozio: mi sono quasi intossicata - scherza Sofia Giovanelli, di Leda Boutique Fano - Le norme non sono ancora chiarissime e non abbiamo ancora avuto le direttive definitive, ma sono prontissima. Ritengo sia impossibile non provare i capi, ma ho un 100 gradi che mi consentirà di sanificare anche gli abiti, senza rovinare nulla. Per scaramanzia e per tirarci su il morale, conto di fare una vetrina con i colori della primavera: abbiamo tutti un gran bisogno di colori, di giornate buie ne abbiamo viste fin troppe». Coloratissima anche la vetrina di Luisa Spagnoli, il cui personale è pronto a ripartire grazie alle norme rispettate dall’azienda, sia per le commesse che per i propri clienti. Tutti contano sul buon senso dei cittadini, nel rispetto delle regole per una ripartenza colorata sì, ma ordinata e consapevole. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico