Pesaro, fase 2 dell'allarme Coronavirus: già al lavoro la metà delle 40mila aziende del territorio

Pesaro, fase 2 dell'allarme Coronavirus: già al lavoro la metà delle 40mila aziende del territorio
PESARO - Quasi la metà delle aziende pesaresi è al lavoro in base ai codici Ateco e le disposizioni del Governo. Da ieri altre 822 hanno riaperto i battenti in...

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PESARO - Quasi la metà delle aziende pesaresi è al lavoro in base ai codici Ateco e le disposizioni del Governo. Da ieri altre 822 hanno riaperto i battenti in attesa della fase 2 dell'emergenza coronavirus che vedrà la riapertura più ampia delle imprese. 


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Le verifiche sulle deroghe chieste dagli imprenditori per poter lavorare sono costanti. Sono 18.871 le imprese che possono restare aperte perché legate alle filiere essenziali stabilite dal decreto ministeriale. Quasi la metà rispetto alle quasi 40 mila aziende della provincia di Pesaro. Gli addetti che possono lavorare sono 43.834, 2790 in più con la riapertura di librerie, filiere della carta, negozi per neonati e lavoratori collegati ai combustibili e al taglio dei boschi. Ma ci sono anche aziende che hanno chiesto la deroga per poter lavorare. In pratica hanno continuato la produzione in attesa che la Prefettura, dopo i controlli, desse il via libera. Cosa non gradita ai sindacati che hanno sempre parlato di “maglie larghe” nella definizione di chi può stare aperto. La Prefettura di Pesaro e Urbino informa che alla data dell’11 aprile 2020 erano pervenute al protocollo dell’Ufficio 888 comunicazioni per proseguire la produzione. Per 653 di esse la trattazione si è conclusa con esito positivo, mentre per 5 imprese è stata disposta la sospensione dell’attività e per altre 34 è stata consentita la prosecuzione delle attività limitatamente a quelle riconducibili alle filiere cosiddette “essenziali”. Si aggiunge che per 43 comunicazioni sono in corso approfondimenti specifici, mentre per altre 153 è tuttora in corso l’istruttoria.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico