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PESARO - Ultimi giorni dell’anno e la macchina dei controlli delle forze dell’ordine pronta a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole per evitare la diffusione del contagio nei giorni di festa solitamente dedicati ai raduni, cenoni e feste e agli incontri conviviali.
Una tradizione che la pandemia fa bruscamente interrompere. Lente puntata sugli spostamenti, ma attenzione anche ai veglioni e ai festini “proibiti”, almeno sulla carta, in quanto la stretta del Decreto Natale riguarda anche gli inviti nelle case o tra privati.
Le limitazioni
Tra le limitazioni previste dal decreto Natale, emanato il 18 dicembre, c’è appunto, nche quella di non ospitare nella propria abitazione più di due persone non conviventi. L’obiettivo è quello di evitare ritrovi e feste allargate anche nelle case. Così come detto dal premier Giuseppe Conte e ribadito dal ministro Lamorgese non ci saranno controlli nelle case private, ma con una precisazione su eventuali segnalazioni di vicini di casa che lamentano schiamazzi e rumori tali da far pensare a festini o ritrovi non consentiti, soprattutto tra i giovani. Il Prefetto di Pesaro Vittorio Lapolla assicura che per quanto riguarda feste private «si cercherà di intervenire in via preventiva e a seguito di eventuali segnalazioni, ma come accade sempre in caso di rumori molesti o schiamazzi».
Zona arancione
Con il passaggio fino a domani, mercoledì, alla cosiddetta “area arancione”, il prefetto Lapolla continua a raccomandare a tutti i cittadini di continuare ad assicurare il rispetto delle regole mantenendo sempre alto il livello di guardia contro ogni possibile condotta o circostanza che possa favorire occasioni di contagio. Infine si ricorda che oggi e domani resta in vigore nel pomeriggio dalle 15 alle 20 l’ordinanza che prevede l’obbligo di circolazione pedonale a senso unico in alcuni tratti di via Branca, via Rossini, corso XI Settembre, via Toschi Mosca e via Zongo, con divieto di seduta sulle scalinate e limitazione di seduta sulle panchine in piazza del Popolo. L’ordinanza prevede anche che «nel caso l’afflusso di persone risultasse eccessivo, tale da esporre i passanti al rischio di assembramenti che non consentissero di rispettare la distanza interpersonale, sarà attuato il contingentamento degli accessi, chiudendo le aree ai pedoni che saranno dirottati verso percorsi alternativi, per il tempo necessario a ristabilire le condizioni adeguate a garantire il distanziamento interpersonale».
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