OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PESARO - Se le vaccinazioni a domicilio di anziani e fragili sono partite da quasi una settimana mancano però i vaccini per proseguire. Le dosi stoccate alla farmacia Asur di via Alfano sono già terminate ed è attesa per oggi la fornitura di nuovi quantitativi per poter garantire le somministrazioni casa per casa. Prossimamente i medici di famiglia avranno a disposizione anche il siero Pfizer che si aggiunge alle dosi di Moderna e AstraZeneca, e tutto per accelerare sulle vaccinazioni dei soggetti fragili e pluripatologici, che potranno essere garantite al domicilio nei propri ambulatori. E’ questo quanto comunicato dalla direttrice del Distretto sanitario.
Cosa cambia
Elisabetta Esposto ai medici pesaresi coordinatori delle quattro équipe territoriali. L’arrivo del vaccino Pfizer in quantitativi importanti e su base regionale è previsto dalle prossime settimane. «Rispetto al vaccino Moderna – osserva la dottoressa Esposto – il siero Pfizer deve essere però diluito prima di essere inoculato. Nel caso che i medici decidano di usarlo sarà possibile utilizzarlo entro sei giorni dallo scongelamento.
Le disposizioni
Medici di famiglia alle prese anche con un nuovo cambio delle disposizioni per il fine quarantena da 10 a 14 giorni, secondo le linee guida del Ministero della Salute. Al medico di base, non spetta più l’esecuzione di un test rapido antigenico per il fine quarantena ma dovrà indirizzare il paziente, se contatto stretto di un soggetto positivo, al Dipartimento di Area Vasta per il tampone molecolare. «Con la nuova circolare del Ministero alla Salute inoltrata martedì sera alle équipe mediche – precisa la direttrice del Distretto sanitario – il cambio della procedura finora utilizzata interessa non solo i medici, ma anche i singolari laboratori analisi privati e i punti drive per i tamponi. Questo comporterà un sovraccarico delle richieste per tutti i normali tamponi soprattutto in capo ai laboratori analisi privati».
Interrogativi sciolti
Sciolti nel frattempo alcuni primi interrogativi posti dai medici, come conferma la dottoressa Chiara De Angelis: «Nessun obbligo in più per noi professionisti - spiega – non spetta a noi l’esecuzione del molecolare ma dovremo comunicare e indirizzare i pazienti che hanno avuto contatto con un positivo direttamente al Dipartimento di Igiene e Salute Pubblica di Area Vasta per la chiamata del tampone di fine quarantena, che scatta dopo 14 giorni».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico