Dissalatori per l'Ucraina in guerra. Il coordinamento fanese per la pace lancia una raccolta di 13mila euro

Dissalatori per l'Ucraina in guerra. Il coordinamento fanese per la pace lancia una raccolta di 13 mila euro
FANO - Servono 13.000 euro per fornire un dissalatore agli abitanti di Mykolaiv, importante porto nell’Ucraina meridionale. Tra le prime città investite...

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FANO - Servono 13.000 euro per fornire un dissalatore agli abitanti di Mykolaiv, importante porto nell’Ucraina meridionale. Tra le prime città investite dall’invasione russa per la sua posizione strategica, è da mesi senza acqua potabile a causa dei bombardamenti.

Una drammatica relazione dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha stimato che durante il rigido inverno ucraino oltre un milione di persone rischiano la morte per freddo e per sete, è stato detto ieri durante l’incontro per presentare l’iniziativa di solidarietà. 

La camminata del 22 ottobre

Il coordinamento locale per la pace, nato dalla camminata del 22 ottobre scorso su iniziativa dello storico fanese Marco Labbate, ha dunque aderito alla campagna Stopthewarnow (Fermare la guerra adesso), che opera per portare generatori e dissalatori in Ucraina, alleviando le sofferenze della popolazione civile.

Per installare un apparecchio che renda potabile l’acqua del mare, il coordinamento locale dovrà raccogliere 13.000 euro sui 25.000 del costo complessivo. Il resto della somma sarà finanziato da una Ong danese oppure dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che monitora il progetto Stopthewarnow attraverso i volontari di Operazione Colomba.

L’incontro di ieri mattina, nella Sala della pace in via Rinalducci a Fano, ha dunque rappresentato l’avvio della raccolta fondi. Presenti Giampiero Cofano ed Elisa Paradisi per la Comunità Papa Giovanni XXIII, Luciano Benini per la Sala della pace, Vito Inserra per Libera.Mente, Roberto Ansuini di Apito, Fausto Artibani di Cgil, Carla Luzi di Donne in Nero, Claudio Clini e Matteo Bartomioli di Arci e Donatella Giuliani a titolo personale. Fanno inoltre parte del coordinamento fanese Banca del Gratuito, Bottega del mercato equo e solidale, Cisl e Mir.

Come donare

È possibile donare in due diversi modi: collegandosi online al link https://daicistai.apg23.org/campaign/fano-per-mykolaiv-2/ oppure versando sulle coordinate bancarie IT04 X030 6909 6061 0000 0008 036 (causale Fano per Mykolaiv Emergenza acqua potabile).

«Il coordinamento – è stato detto dagli organizzatori dell’iniziativa – chiede che collabori l’intera comunità fanese, ogni dissalatore può soddisfare il fabbisogno di circa 2.000-3.000 persone. Si tratta di una semplice goccia, ma il pacifismo deve promuovere azioni concrete a supporto delle popolazioni aggredite, per non rimanere pura astrazione. Sarebbe quindi importante che ogni città europea si prendesse carico di alcuni bisogni basilari in Ucraina, come acqua potabile e riscaldamento, che fanno la differenza tra vivere e morire».

Il fronte della guerra

Mykolaiv si trova tra Odessa e Cherson, a poche decine di chilometri dal fronte. Prima che la guerra iniziasse, la sua popolazione era di circa 500.000 persone. Oggi più della metà è scappata per cercare luoghi sicuri, in città sono rimaste le persone povere e fragili. I missili russi hanno già distrutto gli impianti di desalinizzazione e depurazione, ora gli abitanti di Mykolaiv dipendono da rifornimenti esterni, ma più l’inverno avanza e più la strada diventerà impraticabile. «Non possiamo voltare le spalle a chi sta vivendo in una città sotto assedio», hanno concluso gli organizzatori.

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Corriere Adriatico