Sanità e lottizzazione politica, al sindaco Petrucci tolgono a parola: «Così va fuori tema»

Il sindaco di Mombaroccio Emanuele Petrucci
URBINO - Di fatto quando ha affrontato il tema della lottizzazione politica delle nomine nella sanità e dell’azione dei direttori generali eterodiretta da Ancona gli...

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URBINO - Di fatto quando ha affrontato il tema della lottizzazione politica delle nomine nella sanità e dell’azione dei direttori generali eterodiretta da Ancona gli hanno tolto la parola. 

Cinque firme
Il sindaco di Mombaroccio nella conferenza di Area vasta convocata venerdì scorso con la partecipazione dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini ha portato un documento sottoscritto con i sindaci di Urbino, Gradara, Tavullia e Montelabbate, da estendere a tutti gli altri, per una profonda riforma dell’organizzazione e della gestione della sanità regionale, sulla scia del cambio di indirizzo annunciato dalla coalizione vincitrice delle ultime elezioni regionali, a partire dalle forti criticità evidenziate dall’emergenza pandemica, persistenti a quasi due anni dall’esplosione dei primi contagi particolarmente nel territorio pesarese.

Emanuele Petrucci, tra i primi sindaci a intervenire, ha provato a illustrare il documento ma, nel passaggio cruciale delle critiche alla gestione della Regione, è stata subito interrotto da Saltamartini, che gli ha fatto presente come non fosse quello il tema della convocazione (l’oggetto era la campagna vaccinale, poi si è discusso anche di ricoveri Covid) e si è rimesso alla sua sensibilità spiegandogli che aveva poco tempo in quanto l’attendeva la conferenza Stato-Regioni.

Interrotto due volte
Petrucci ha promesso di concludere il suo intervento in «trenta secondi», riservandosi di dare per letto il documento e di inviarlo successivamente all’assessore, ma dopo poche parole è stato nuovamente stoppato da Saltamartini, il quale gli ha detto che stava parlando di due temi già in agenda della giunta Acquaroli: l’organizzazione del servizio sanitario regionale, disciplinata dalla legge 13 del 2003, e il piano socio sanitario regionale.

Sulla prima Saltamartini ha annunciato che porterà una proposta di riforma in giunta entro fine mese, poi quella proposta sarà discussa anche con i sindaci. Sul secondo ha valutato che la nuova pianificazione giungerà all’approvazione del consiglio regionale tra aprile e maggio, quindi prima sarà adeguatamente discussa con tutti i portatori di interesse e con i sindaci innanzitutto.

A quel punto, il presidente della conferenza, Giuseppe Paolini, ha dato la parola al sindaco di Gabicce Mare. Rimasto contraddetto, il sindaco di Mombaroccio conferma la sua volontà di continuare a vigilare sulla sanità facendo chiarezza sulle questioni poste.

La critica delle direttive vincolanti
Nel documento, tra l’altro, si evidenzia che i manager della sanità avrebbero dovuto rimanere “assolutamente immuni da condizionamenti politici, da protezionismi partitici e come tali al di sopra di ogni sospetto. Purtroppo le cose sono andate e vanno diversamente” e si aggiunge che “la prima critica va rivolta alla Regione che, con le così dette «direttive vincolanti » e non solo ha, sostanzialmente, svolto funzioni gestionali che non le competono». Si rivendicano per la conferenza dei sindaci “le funzioni consultive e propositive sul programmato rilancio di una politica sanitaria orientata al territorio” e si auspica l’urgente “realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di I livello” di Pesaro.

Il ruolo dei sindacati


Secondo i cinque sindaci firmatari segnalano anche come “le organizzazioni sindacali debbano essere chiamate a svolgere un ruolo importante, non solo per la scontata rivendicazione contrattuale di un incremento di personale sanitario la cui carenza è sotto gli occhi di tutti ed in particolare dei pazienti e dei loro famigliari (le barelle del pronto soccorso di Pesaro lo ricordano a tutti nella loro drammaticità e quotidianità), ma anche per la politica delle risorse umane, complessivamente intesa, da attuare parallelamente ad un urgente ripensamento della decisione con cui è stata individuata nell’azienda Marche Nord la struttura di riferimento Covid - 19 per gran parte della regione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico