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COLLI AL METAURO - Aveva dato fuoco all’auto della ex, condannato. La sentenza in rito abbreviato davanti al Gup di Pesaro. Il fatto risale alla notte di Halloween dell’anno scorso quando un 57enne di origini campane residente ad Arezzo era tornato a Villanova di Colli al Metauro per dar fuoco all’auto della ex, una 43enne che aveva convissuto con lui per 4 anni.
La storia
Così è finito a processo per atti persecutori, incendio e tentato incendio. Sapeva dove la donna viveva e così ha preso di mira la Matiz dandole fuoco. L’incendio però si è propagato anche alle auto vicine. L’allarme ai vigili del fuoco di Fano era arrivato intorno alla mezzanotte, e in pochi minuti sono state spente le fiamme di due auto, appena in tempo per salvare la terza auto, una Panda, che stava già bruciando.
Ma il testimone ha chiamato i carabinieri e ha descritto per filo e per segno il piromane e la sua auto. I militari lo hanno quindi intercettato e fermato in una zona boschiva. Qui aveva lasciato l’auto e si era diretto nella macchia, ma i carabinieri Radiomobile e della stazione di Colli Al Metauro lo hanno trovato e arrestato. In auto aveva anche dei guanti in lattice. Da qui sono partite le indagini per ricostruire il tutto ed è emerso che lui non accettava la fine della relazione e voleva sapere dove si trovasse. Aveva solo un appiglio, quello di una casa di proprietà a Villanova. Dove poi ha trovato la sua auto, ma non lei. Grazie alla tecnologia del Targa System i carabinieri sono risaliti al fatto che la Renault Megane del 57enne era transitata a Colli al Metauro anche il 31 ottobre e dunque gli hanno attribuito anche l’incendio dei tre mezzi. Oltre alle accuse per l’incendio e tentato incendio doveva rispondere anche di atti persecutori.
L’incubo
Avrebbe telefonato in maniera assidua alla ex chiedendo, mandato mail in cui le chiedeva di restituirle i soldi dei quattro anni di convivenza. E in cui le imputava l’abbandono del cane in un terreno di lui, motivo per cui l’uomo ha preso persino una multa dai vigili urbani. Tutti fatti che hanno portato la donna, soprattutto dopo il primo incendio, a vivere in uno stato di ansia e paura. L’uomo ha parzialmente ammesso gli addebiti. È stato condannato a 2 anni e 4 mesi dal Gup.
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Corriere Adriatico