CATTOLICA - “Non mi sparare! Ora ti sparo io! Bum bum! Ahhh, mi hai colpito”. Urli di questo tipo - ma anche tante risate, abbracci e scherzi - sarebbero le cause di...
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“Ho due figlie gemelle di circa 6 anni”, spiega, “e spesso giocavo con loro in casa, o a guardie e ladri, o agli indiani, con tanto di tenda montata in soggiorno. Quel giorno, come tanti altri”, racconta, “abbiamo scherzato su chi sparava e chi doveva morire, ovviamente tutto per finta - Ti sparo! Non mi sparare! – dai le frasi che si dicono sempre in questi giochi. Ovviamente non avrei mai pensato che qualcuno potesse interpretare diversamente quelle parole, men che meno che mi denunciasse ai Carabinieri, e invece è successo! Sono stato prelevato dai militari mentre ero al bar di fronte a casa, i quali mi hanno invitato ad avvisare il mio avvocato perché dovevano fare una perquisizione in casa. Io ovviamente ho declinato”, spiega , “perché non avevo niente da nascondere. E infatti non hanno trovato nulla, nessuna arma, “esito negativo” hanno scritto nel verbale i Carabinieri. Un verbale che comunque sono dovuto andare a firmare in caserma, esponendomi alle fantasie che la gente può farsi nel vedermi invischiato in questa situazione. Di solito i Carabinieri vanno a casa dei delinquenti, posso immaginare cosa abbiano pensato tutti. Ma io non ho mai fatto nulla! Lavoro duro e amo tantissimo le mie figlie, non penso sia un reato”. Le conseguenze “Non auguro a nessuno di subire una perquisizione, soprattutto se si è completamente innocenti come lo sono io”, premette il cinquantenne, “ma i problemi non sono finiti lì. A iniziare dal fatto che io e la mia ex compagna non stiamo più assieme e questa vicenda ha ovviamente avuto degli effetti negativi sulla fase di separazione. Ma so che non è stata lei a denunciarmi, ho il sospetto che sia più una questione di vicinato, ma anche se non ne ho la certezza, dovrò comunque andare via da questo appartamento e, sotto Ferragosto in riviera, non è affatto semplice trovare subito un’alternativa. Comunque, visto che è mio diritto, sto valutando anche un’azione contro questa o queste persone, perché mi hanno fatto una cattiveria, che ha provocato e sta provocando disagi non indifferenti”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico