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CAGLI - E’ stata approvata, in consiglio provinciale la nascita del nuovo Istituto Omnicomprensivo Alte Marche Michelini Tocci - Celli. Su 4 diverse proposte, ad avere la meglio, con una votazione di maggioranza, fatta eccezione del voto contrario del presidente dell’Unione Montana di Urbania, l’unione del Tocci che comprende scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, con l’istituto di istruzione superiore Celli, del quale fanno parte l’Istituto tecnico economico, l’Istituto professionale industria e artigianato, indirizzo manutenzione e assistenza tecnica con sede a Cagli, e l’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione di Piobbico è fatta.
Sospiro di sollievo
Il territorio tira un sospiro di sollievo, quindi, dopo il rischio scongiurato dello smembramento del Polo Celli, con l’accorpamento di Ite e Ipia all’Iii Luigi Donati di Fossombrone e dell’Istituto alberghiero con l’Istituto omnicomprensivo statale Della Rovere di Urbania.
Ancora in via di definizione ufficiale l’assetto del nuovo progetto formativo, con l’identificazione del Dirigente dell’omnicomprensivo che, nel caso di pensionamento del Dirigente del Tocci Edoardo Virgili, potrebbe ricadere sull’attuale Dirigente del Celli Luciano Antonelli. «Ritengo che la nascita dell’Omnicomprensivo Alte Marche Michelini Tocci - Celli, considerando i tempi, sia la soluzione migliore in grado di garantire una nuova stabilità alle scuole del territorio e in grado di permettere ai tre Istituti del Celli di continuare ad operare insieme– ha commentato Luciano Antonelli Dirigente del Celli – le tre realtà hanno uno storico importante, da anni lavorano insieme, hanno una progettualità condivisa e hanno ottenuto molti successi, pertanto dividerle non sarebbe stata la scelta corretta da nessun punto di vista.
L’operatività
«Garantiremo la stessa operatività anche se siamo consapevoli che ci sarà una complessità di gestione diversa, ma ritengo che nelle aree interne quella degli omnicomprensivi possa essere una valida soluzione che consenta di garantire il rispetto dei numeri imposti dalla normativa, con un progetto formativo, per il territorio, di qualità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico